Guglielmo Elefante, Responsible for Underwriting & Brokers Channel DAS, spiega il “plus” costituito da una polizza di difesa legale per imprese e professionisti.
L’entità economica di un’adeguata difesa legale, specie penale, viene spesso sottostimata dalle imprese.
Anche il rischio di coinvolgimento in un accertamento di natura giudiziale viene poco percepito dalle imprese.
Questo aspetto, è evidente nell’ambito penale dove i costi di amministrazione della giustizia sono più alti rispetto all’ambito civile anche perché la difesa penale è obbligatoria e ad essa non ci si può sottrarre.
Nel settore imprenditoriale, si tende a dimenticare questo aspetto, ritenendo di essere già sufficientemente protetti da una polizza di RC professionale per i danni involontariamente cagionati a terzi.
Ma le complicazioni penali sono quasi sempre la conseguenza giudiziale di un danno cagionato e, purtuttavia, esse non sempre risultano coperte da un’adeguata polizza assicurativa: spesso sottovalutate e sottostimate, le spese legali rappresentano un costo non indifferente a carico di imprese e professionisti coinvolti in un’indagine penale.
Qualche esempio, ci aiuterà a comprendere meglio la dimensione del fenomeno:
- nel 2016, sono stati 600.000 gli infortuni sul lavoro;
- 400 le vittime di incidenti mortali sul lavoro;
- il 31% del totale degli infortuni sul lavoro riguarda il settore agricolo di cui il 65% coinvolge l’utilizzo del trattore;
- un altro settore molto colpito (con il 19% del totale dei casi di infortunio sul lavoro) è quello dell’edilizia; seguono autotrasporti ed industria.
Per comprendere l’entità del fenomeno, basti pensare che DAS ha liquidato spese legali per un importo pari a complessivi Euro 19.890,00 per un caso di lesioni personali colpose di cui all’art. 590 c.p. e un importo pari a oltre 68.000 Euro per un’incriminazione per omicidio colposo (art. 589 c.p.), oltre a spese peritali (consulenze tecniche, accertamenti non ripetibili, ecc.) per più di 12.000 Euro.