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IL NUOVO CODICE DELLA STRADA

Codice della strada

In sede di conversione in legge (legge 11.09.2020 n. 120 di conversione con modifiche) del c.d. “DL Semplificazioni” (decreto legge 16.07.2020 n. 76), è stata introdotta dalle Camere una modifica al “Codice della Strada” (di cui al decreto legislativo 30.04.1992 n. 285), che si è tradotta in alcune nuove norme riguardanti, tra le altre:

  • autovelox;
  • strada urbana ciclabile;
  • zona scolastica sicura;
  • maggiori poteri agli ausiliari del traffico.

Com’è noto, questa vicenda ha creato un “incidente istituzionale” poiché il Colle ha ammonito l’Esecutivo a vigilare meglio sui lavori delle commissioni parlamentari affinché non vengano inserite, all’ultimo minuto, materie eterogenee rispetto alle finalità iniziali della decretazione d’urgenza.

Infatti, il “Decreto Semplificazioni” riguardava inizialmente solo le misure di innovazione digitale e, appunto, di “snellimento” delle procedure amministrative in ambito edilizio, ambientale, dei contratti pubblici, degli enti locali, ma non prevedeva anche interventi normativi in tema di circolazione stradale.

È accaduto che il disegno di legge governativo presentato alle Camere, e avente ad oggetto la conversione del decreto, contenesse anche questa “mini riforma” al Codice della Strada estranea all’originario tema e ciò ha indotto il Capo dello Stato ad esprimere una nota di critica sul contenuto del provvedimento. Ai sensi della legge n. 400 del 1988, i decreti devono contenere misure d’immediata applicazione e il loro contenuto deve essere omogeneo, specifico e corrispondente al titolo.

 

Ecco le principali novità:

  • autovelox: aumentano le fattispecie in cui è consentito alle forze dell’ordine di non contestare immediatamente una violazione. Sarà possibile ricorrere all’uso della tecnologia digitale e a strumenti elettronici e fotografici che potranno essere installati anche in prossimità dei centri storici delle città, nelle strade urbane, anche di quartiere, in cui vi è un’alta concentrazione di pedoni e di abitazioni. Tali apparecchiature registreranno anche le violazioni al divieto di accesso o transito in determinate aree (piazzole di carico e scarico merci, ecc.) ovvero le violazioni al divieto di circolazione nelle corsie riservate;
  • strada urbana ciclabile: all’art. 148 C.d.S. è aggiunto il comma 9 bis; accanto alla strada urbana di scorrimento e a quella urbana di quartiere, è istituita la strada urbana “ciclabile” per la quale è imposto a tutti i mezzi di trasporto un limite di velocità di 30 Km/h e una particolare cautela al fine di assicurare maggiore sicurezza nella circolazione. In tali strade, opportunamente contrassegnate, i velocipedi che transitano, o vi si immettono, hanno sempre la precedenza rispetto a chi conduce altri veicoli; lo scopo di tale nuova norma è quello di promuovere la mobilità sostenibile, l’uso dei velocipedi e ridurre i costi economici ed ambientali derivanti dal traffico veicolare;
  • zona scolastica sicura: si tratta di una zona urbana in cui si trovano gli edifici adibiti ad uso scolastico e delimitata da apposita segnaletica di inizio e fine. Nel perimetro di tale area, è possibile limitare o escludere la circolazione dei veicoli a motore, eccettuati gli scuolabus, al fine di garantire una particolare protezione dei pedoni, specie degli scolari;
  • maggiori poteri agli ausiliari del traffico: è stato introdotto il nuovo art. 12 bis; con ordinanza del sindaco, le funzioni di accertamento delle violazioni in materia di sosta e di fermata (compresa la rimozione dei veicoli) nelle aree regolamentate o a pagamento, incluse le aree verdi, possono essere affidate anche ad altre categorie di soggetti “ausiliari del traffico”, che sono legittimati a comminare sanzioni, ma limitatamente alle mansioni per le quali sono stati adibiti. In tale nuova veste, essi assumono il ruolo di pubblici ufficiali.

 

Le categorie interessate sono:

  • addetti alla nettezza urbana: limitatamente alle soste che creano intralcio alle operazioni di smaltimento dei rifiuti;
  • dipendenti delle aziende municipalizzate;
  • dipendenti comunali;
  • chi effettua il trasporto pubblico di persone: limitatamente alle infrazioni in fase di circolazione, sosta e fermata dei mezzi e fruizione delle corsie riservate al servizio di linea;
  • dipendenti di società private o pubbliche esercenti la gestione dei parcheggi.

 

Vi sono allo studio inoltre altre importanti proposte di modifica alle regole attualmente vigenti sulle strade:

  • L’obbligo di indossare il caschetto in bici per tutti i minori di 12 anni.
  • Il divieto di fumo in auto per il guidatore;
  • Un inasprimento delle sanzioni per chi utilizza il cellulare alla guida;
  • La responsabilità del guidatore di assicurarsi che tutti i passeggeri abbiano allacciate le cinture (anche quelle posteriori), pena una multa anche a chi guida;
  • Multa e decurtazione dei punti sulla patente per chi sosta negli spazi riservati alla ricarica delle auto elettriche senza avere necessità di ricarica o con una macchina non a trazione elettrica.

 

Poiché la circolazione stradale ha immediati riflessi sulla vita quotidiana delle persone, è possibile che la recente “mini riforma invisibile” al Codice della Strada presenti delle situazioni di incertezza normativa che ricorsi e contestazioni future contribuiranno in parte a chiarire.

DASy

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