Il Garante della privacy, per migliorare i controlli stradali da parte delle forze dell’ordine, ha dato il via libera all’accesso alla banca dati del Viminale per la verifica dei veicoli e della relativa documentazione.
Più precisamente Il Garante ha previsto la possibilità, da parte della polizia locale, di accedere a una parte della banca dati del ministero dell’interno, ovvero quella riguardante i veicoli di circolazione e gli eventuali documenti smarriti.
La consultazione avviene già oggi in molte città in modalità automatizzata grazie ai moderni impianti di videosorveglianza connessi con le questure tramite il ced del Viminale.
Per quanto riguarda il trattamento dei dati personali, secondo il Garante, non si deve far riferimento al Gdpr, bensì alla direttiva sul trattamento dei dati personali (n. 2016/80). In tal senso non è quindi necessario regolare l’attività di trattamento dei dati ai sensi del Codice della privacy (dlsgs 196/2003), ma riferendosi al nuovo decreto privacy sulla protezione dei dati personali in ambito penale (dlgs 51/2018).
Il titolare del trattamento dei dati non è perciò solo il dipartimento di pubblica sicurezza, ma anche il comune e più precisamente il comandante della polizia locale che è così contitolare del trattamento dei dati e che, per l’attività operativa, deve provvedere ad autorizzare i soggetti preposti.
Infine, i controlli da parte della polizia locale devono essere normati con un regolamento comunale apposito in grado di orientare al meglio l’attività in conformità con le nuove normative sulla privacy.