Si rivolgeva a DAS la sig.ra Lara, titolare di un ristorante-pizzeria, lamentando di aver ricevuto una richiesta danni da parte di una cliente che lamentava una caduta nel vialetto del giardino esterno, a suo dire poco illuminato e sconnesso. A causa della frattura riportata ad un piede, delle spese mediche e dei tempi di guarigione, la cliente chiedeva una somma di circa 8.000,00 euro, importo che l’assicurazione per danni a terzi del locale non era disposta a riconoscere.
I legali della Compagnia, visionate le testimonianze di alcuni dipendenti e le fotografie dello stato dei luoghi, dapprima rispondevano alla cliente di Lara spiegando alla stessa che quanto accaduto non poteva ritenersi addebitabile al locale ma, purtroppo, a sua mera disattenzione, come verificato con una propria istruttoria anche dall’assicurazione per danni a terzi del ristorante.
Non persuasa dalle spiegazioni fornite, la cliente procedeva a citare in giudizio il ristorante assicurato con DAS, ritenendolo responsabile di quanto accadutole in veste di custode della struttura, in base alle disposizioni dell’art. 2051 c.c., che recita “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia (1), salvo che provi il caso fortuito [1218, 1256, 2052]”. Il custode (in questo caso: il proprietario-gestore) deve cioè garantire che “la cosa” (in questo caso: il giardino del locale) per il suo stato di costituzione, di manutenzione, e simili non arrechi danno.
Durante lo svolgimento del giudizio, visto l’invito rivolto alle parti dal giudice a verificare possibili soluzioni conciliative, l’assicurata DAS, pur convinta delle proprie ragioni e in presenza di buoni elementi probatori a proprio favore, valutava con il proprio patrocinatore l’opportunità di addivenire ad una soluzione più rapida e di offrire a controparte il rimborso delle sole spese mediche e di riabilitazione documentate, pari a circa 600,00 Euro. Valutato il rischio e i tempi del giudizio, la cliente-danneggiata accettava, la causa non procedeva oltre e ciascuna parte procedeva a saldare il proprio difensore.
Secondo la media dei parametri vigenti, un contenzioso come quello che ha coinvolto Lara può richiedere di sopportare competenze legali per importi compresi tra i 4.000,00 e 5.000,00 euro (al netto degli accessori di legge), importi di cui però Lara, grazie alla polizza DAS, non ha dovuto farsi carico.