Abbandonare il cane o il proprio animale domestico è reato. Le pene sono severe e comportano la reclusione o la multa fino a 30 mila Euro. Un traguardo per la salvaguardia degli “amici a quattro zampe”, dopo anni di battaglie da parte delle associazioni ambientaliste e grazie anche ad una mutata e più matura opinione pubblica. Ecco come opera la polizza di tutela legale “DAS in Famiglia” ed ecco quali sono le norme interessate dalla riforma legislativa.
Due sono le norme previste dal Codice Penale a tal riguardo. A loro volta, ciascuna di esse, contempla diverse fattispecie.
- Abbandono di animali (domestici): art. 727 Cod. Pen., prevede situazioni diverse.
- Maltrattamenti: art. 544 ter Cod. Pen., prevede molteplici casistiche (lesioni, sevizie, fatiche insopportabili e trattamenti che provocano un danno alla salute degli animali).
Due sono le condizioni perché possano operare le norme appena menzionate:
- reato proprio: l’illecito penale può essere commesso solo dal proprietario dell’animale;
- animale domestico: deve trattarsi di un animale che abbia acquisito abitudini della cattività. La norma non vale, quindi, per gli animali selvatici per i quali operano disposizioni diverse ad esempio quella che vieta la caccia di specie protette o in periodi dell’anno vietati.
È importante tenere distinte alcune situazioni, che presuppongono condotte con caratteristiche sostanziali non equiparabili.
- Abbandono: si configura quando l’animale è lasciato volutamente solo con l’intento di disfarsene. La condotta presuppone il dolo.
- Custodia: detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Rileva la mera negligenza colposa, non è richiesto il dolo. In tale situazione, può operare la garanzia prevista dalla polizza “DAS in Famiglia” poiché se l’assicurato è accusato (ad esempio, da un vicino di casa di non accudire il cane, di lasciare il gatto sul terrazzo, di non provvedere alle esigenze dell’animale, ecc.) di un comportamento siffatto, potrà avvalersi della difesa legale di un avvocato della Compagnia per dimostrare l’infondatezza delle accuse e far archiviare la querela.
- Maltrattamento: il reato è doloso e comporta la reclusione o la multa da un minimo edittale di 5 mila Euro ad un massimo di 30 mila Euro. Invece, nei casi 1 e 2, è previsto l’arresto e un’ammenda che varia da 1.000 a 10.000 Euro.
Per quanto concerne la struttura delle norme in questione, si possono osservare i seguenti aspetti:
- il legislatore ha riconosciuto una maggiore valenza sociale al sentimento di rispetto verso gli animali inteso come sentimento di pietà;
- pur essendo affermata una tutela più incisiva, agli animali non è però attribuita una soggettività giuridica propria, ma una tutela normativa per le esigenze e le caratteristiche etologiche della specie;
- elemento oggettivo delle norme penali è la grave sofferenza inflitta all’animale.
Nell’applicare le sanzioni penali:
- si tiene in considerazione il fatto che il reato è permanente: la consumazione inizia con la condizione vietata e cessa nel momento in cui tale situazione viene rimossa;
- si valuta la condizione propria dell’animale in una situazione di benessere etologico ottimale avendo riguardo anche solo alle caratteristiche dell’ambiente di detenzione (per esempio: spazio sufficiente per muoversi, illuminazione, condizioni climatiche favorevoli, ecc.).
Con la polizza “DAS in Famiglia” è possibile aggiungere un pacchetto assistenza per animali domestici “Garanzia Pet”, acquistabile sia con la forma di Tutela Legale Smart che con quella di Tutela Legale Plus.