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COME PASSARE PASQUETTA CON GLI AMICI SENZA BRUTTE SORPRESE

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Pasquetta è la prima occasione della primavera per fare un’escursione fuori porta con gli amici: un pic-nic organizzato all’aperto, tempo permettendo, con le immancabili uova da condividere in compagnia. La giornata, però, potrebbe non essere delle migliori nel caso in cui la gita – magari pianificata da tempo con un’agenzia di viaggi – non si rivelasse in linea con le aspettative oppure il cioccolato dell’uovo incartato con stagnola multicolore non fosse della qualità attesa.

Io, Hänsel e Gretel pensavamo di trascorrere una Pasquetta serena, ignari dei contrattempi che avremmo dovuto affrontare.

Hänsel aveva prenotato un minitour, ma, giunto a destinazione, non aveva trovato ad attenderlo la corriera che doveva portarlo al residence: quest’ultimo, era risultato praticamente senza finestre, privo della visuale illustrata nel catalogo, alquanto scadente, e ben diverso da quello reclamizzato nel dépliant dell’agenzia.

Gretel si era avventurata nel bosco con il cestino colmo di panpepato, marzapane e uova di cioccolato. La sorpresa, per la giovane, è stata amara: surrogato di cacao, grassi vegetali e latte in polvere e delle leccornie pagate come se fossero di cioccolato fondente. Oltre il danno, la beffa. Gretel scuote l’uovo con insistenza, con la bramosia della bambina che tenta di immaginare la sorpresa dal rumore che produce all’interno del guscio. Rotto l’involucro, le paffute dita agguantano un giochino di materiale plastico colloso che le si appiccica ai palmi.

Sulla cioccolata e sulla vacanza è intervenuta di recente l’Unione Europea con direttive che, se correttamente applicate, impediranno alle uova di rompersi nel paniere o, quantomeno, permetteranno, al deluso consumatore, di attivarsi per il risarcimento del danno o per il rimborso del prezzo.

Quello che è accaduto ad Hänsel e Gretel, è successo anche a me. Mi è stato negato l’imbarco, il volo cancellato, c’è stato un ritardo prolungato. Ho comperato un grande uovo al discount e scopro che la cioccolata è mescolata non solo con il burro di cacao, ma anche con altri grassi vegetali di dubbia origine: posso agire per sofisticazione alimentare? E ancora. Circostanze inevitabili e straordinarie si verificano nel luogo di destinazione e hanno un’incidenza sostanziale sullo svolgimento della mia vacanza; uno dei servizi turistici non è eseguito secondo quanto pattuito nel pacchetto di viaggio. Cosa faccio? A chi mi rivolgo? *

Partiamo dalle origini. L’usanza del dono dell’uovo di Pasqua e della gita in occasione del lunedì dell’Angelo risale a molto prima del Medioevo e la simbologia di tale consuetudine è riconducibile alla rinascita primaverile della natura, che si rinnova e si propone con nuovi colori, mentre l’uomo – rifugiatosi per tutto l’inverno presso il focolare domestico – si scopre viaggiatore e va alla ricerca di nuovi spazi.

L’uovo, simbolo di vita, veniva decorato e scambiato già a tempi dell’impero persiano, mentre si deve all’orafo Fabergé, nel 1885, l’idea di inserire un dono all’interno del manufatto: lo zar Alessandro III Romanov, imperatore di Russia, rimase così contento della novità introdotta dal mastro artigiano da chiedere che, da quell’anno in poi, lo scrigno a forma d’uovo contenesse sempre una sorpresa diversa. Fu, invece, l’invenzione della pressa idraulica, nella prima metà dell’Ottocento, a migliorare i processi di lavorazione della polvere di cacao e a permettere la realizzazione delle prime uova non più di cioccolato pieno, ma con incavo destinato successivamente a celare il regalo.

La normativa europea ha previsto delle indicazioni obbligatorie, che devono comparire sull’etichetta dell’uovo di cioccolato. Il Centro di Ricerca e di Tutela dei Consumatori e degli Utenti (Trento) precisa che è obbligatorio riportare:

·         la lista degli ingredienti, elencati in ordine decrescente di quantità;

·         l’esatta tipologia di cioccolato che si sta acquistando con la percentuale minima di sostanza pura di cacao impiegata;

·         la sede di produzione o di confezionamento;

·         il termine di conservazione, ossia la data fino alla quale il prodotto conserva inalterate le sue caratteristiche specifiche;

·         la quantità del prodotto, al netto dell’imballaggio;

La direttiva comunitaria stabilisce la percentuale minima di burro di cacao e la possibilità di utilizzare una quantità di grassi vegetali, diversi dal burro di cacao, non superiore al cinque per cento del prodotto finito. In Italia, la Guardia di Finanza e il Consiglio Nazionale Anticontraffazione hanno assunto un ruolo di capofila nel piano operativo dell’Unione Europea contro la contraffazione di alimenti e merci che possono avere un impatto diretto sulla salute e la sicurezza pubblica.

La marcatura CE dei giocattoli (e delle “sorpresine” dell’uovo pasquale) attesta la conformità del manufatto agli standard di sicurezza previsti dalla Direttiva 2009/48/CE. Con il termine “giocattolo” o “gioco”, si intende qualunque prodotto, di qualsiasi forma e materiale, utilizzato per impegnare in attività ludiche i bambini da zero a quattordici anni. La normativa si rivolge, in particolare, ai giocattoli provenienti da paesi terzi, che entrano nel mercato comunitario a seguito di importazione. L’art. 10 della Direttiva (“Requisiti essenziali di sicurezza”) precisa che i giocattoli, comprese le sostanze chimiche che essi contengono, non devono compromettere la sicurezza o la salute quando ne è fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini, tenuto conto dell’abilità degli utilizzatori e, se del caso, di chi effettua la sorveglianza. Le caratteristiche di sicurezza attengono, quindi, non solo alla composizione chimica del prodotto, ma anche al grado di pericolosità che esso può rappresentare per chi lo adopera non con la diligenza “ordinaria”, ma con la “leggerezza” e l’euforia che è tipica del modo di giocare dei bambini. La nozione di “sicurezza” è quindi un concetto elastico ed adattabile alla situazione singola di pericolosità.

L’art. 41 del decreto legislativo 21 maggio 2018 n. 62, che ha dato attuazione alla direttiva UE 2015/2302 relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, ha espressamente previsto il diritto di recesso del viaggiatore dal “pacchetto turistico”, in ogni momento prima dell’inizio dell’esecuzione dei servizi turistici, qualora circostanze inevitabili e straordinarie, verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, abbiano un’incidenza sostanziale sull’esecuzione del pacchetto o sul trasporto dei passeggeri verso la destinazione. In tali casi, il viaggiatore ha diritto anche al rimborso integrale dei pagamenti effettuati e non gli potranno essere addebitate altre spese di recesso. Con il termine pacchetto, il legislatore intende la combinazione di almeno due diversi tipi di servizi turistici ai fini dello stesso viaggio o della stessa vacanza.

L’art. 42 (“Esecuzione del pacchetto”) prevede che, se uno dei servizi turistici richiesti non è eseguito secondo quanto pattuito nel contratto di pacchetto, l’organizzatore pone rimedio al difetto di conformità, a meno che ciò non risulti eccessivamente oneroso. In tale caso, il viaggiatore ha diritto ad un’adeguata riduzione del prezzo e viene fatto salvo il risarcimento dell’eventuale danno dovuto ad un difetto di conformità.

L’art. 51 sexies stabilisce l’inderogabilità della disciplina relativa ai diritti del viaggiatore: eventuali clausole contrattuali che escludano o limitino, anche indirettamente, i diritti del viaggiatore-acquirente non vincolano quest’ultimo né il viaggiatore può rinunciare ai diritti conferiti dalle disposizioni del decreto legislativo.

La giurisprudenza ha chiarito che al viaggiatore spetti anche il riconoscimento del danno esistenziale (o morale) causato dalla delusione e dallo stress patiti a causa del disservizio.

* Chiudo richiamando l’asterisco di cui sopra. Per il danno da vacanza rovinata posso sicuramente rivolgermi a DAS e alle sue coperture di tutela legale: molti casi sono già stati affrontati e risolti con successo. Una vacanza, una gita o un week end andati male lasciano il segno, ma la tranquillità di un’assistenza specializzata ci può dare la fiducia di ripartire con ritrovato slancio!

DASy

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