Abbiamo intervistato Tecla, giovane imprenditrice del settore della ristorazione, e vi raccontiamo la sua storia, di come ha saputo trasformare uno svantaggio in un’occasione di ripresa e di rilancio. La sua energia, la sua testimonianza, ci sia d’aiuto, specie in questo difficile periodo, per confidare sempre nella professionalità di chi può assisterci nei momenti di necessità.
DOMANDA: Brutta disavventura, la tua, Tecla. Ci puoi raccontare come sei venuta in contatto con DAS e con il prodotto “DAS IN AZIENDA”?
RISPOSTA: È stato il mio agente a mettermi in contatto con voi. Lo ha fatto in due momenti distinti: il primo, quando mi ha proposto la vostra copertura di tutela legale, e il secondo, più importante, quando si è attivato per risolvermi il problema: ero esasperata! Non sapevo più da che parte girarmi!
D.: Sappiamo cha hai denunciato un sinistro per un incidente capitato nel tuo negozio di generi alimentari. Ma è vero che hai dovuto “letteralmente” buttare tutta la merce?
R.: Purtroppo sì. I protocolli sanitari sono molto rigorosi e ti possono togliere la licenza se non segui le prescrizioni. Comunque, avrei fatto spontaneamente la stessa cosa… Ai clienti va sempre garantito il meglio.
La voce di Tecla è rotta dall’emozione. Una lunga pausa prima di riprendere. Comprendiamo che Tecla è ancora affranta. L’intervista telefonica è sempre un momento delicato della “Customer Experience”. La lasciamo parlare, anche sfogarsi. Poter esprimere il proprio pensiero, anche con commozione, è liberatorio… Sappiamo che Tecla aveva investito i suoi risparmi in una bottega alimentare, rilevando e rinnovando una precedente gestione: “Food Hcademy”, un “concept store gastronomico”, un mix di generi alimentari, panetteria, caffetteria, take away, specialità fatte in casa e provenienti dall’estero… Un inizio promettente, tante ore di lavoro… Quindi, arriva il covid, il lock down, la chiusura e la ripresa e…
TECLA: … E dopo, quando finalmente ho potuto riaprire, sanificando e igienizzando il locale fino alle dieci di sera, arriva il guasto elettrico! Queste cose capitano sempre nel fine settimana. Il negozietto è in centro, io abito in periferia: il lunedì mattina, al mio arrivo, l’amara scoperta!
D.: Erano saltate le valvole, giusto? Il dispositivo di sicurezza ha fatto scattare l’amperometro e il negozio è rimasto senza corrente elettrica per due giorni… Troppo tempo. Il banco frigo, i congelatori, la merce deperibile…
R.: Tutto. Ogni cosa, le scorte, le provviste. Ho dovuto eliminare tutto e, per riassortire, sono rimasta chiusa una settimana. Certe specialità provenivano dalla Francia, i formaggi per esempio…
D.: Nel rispondere al nostro questionario di “Customer Satisfaction” (ti ringraziamo per le belle parole che hai avuto soprattutto per il ruolo dell’agente), tu scrivi che… “non sapevo più dove sbattere la testa: contatto il proprietario del negozio e mi dice che devo sentire l’amministratore; l’amministratore mi dice che risponde solo per le parti comuni dell’edificio e non per i negozi; chiamo i tecnici e mi dicono che il guasto è partito dal cavedio che è collocato all’esterno della mia bottega e che non possono fare nulla; nessuno poteva fare nulla e il mio negozio nel frattempo rimaneva chiuso!”. Abbiamo già visto casi di questo tipo: da solo, non ne vieni fuori. Ci puoi dire quando hai realizzato di aver bisogno di un avvocato?
R.: Sì, certo. Come dicevo, è stato il mio agente… Quando ho rilevato il negozio, ho fatto alcune polizze (sono necessarie proprio in relazione alla molteplicità di interlocutori con cui devi interagire) e ne ricordavo una in particolare, una polizza di tutela legale… Il mio agente mi disse: “un avvocato, presto o tardi, ti serve sempre… Ti auguro di no, ma vedrai…”. È stato proprio così.
D.: Qual è stata la “forza” del servizio? Tu hai scritto nel commento al nostro questionario: “ha fatto tutto il mio agente”. Ci vuoi spiegare meglio?
R.: Certamente. È stato lui a suggerirmi di attivare la polizza “DAS IN AZIENDA” per affidare la soluzione di questo groviglio di responsabilità ad un avvocato incaricato dalla Compagnia. Mi ha aiutato nel raccogliere la documentazione… Lettere, fax, mail che avevo inviato a destra e a sinistra e a descrivere l’accaduto per la denuncia di sinistro da inoltrare a DAS.
D.: In effetti, la Compagnia dedica molta importanza alla formazione della rete agenziale e anche la nuova struttura “Intermediary Care” è pensata per dare un supporto agli agenti nell’offerta delle garanzie di tutela legale e nel post vendita. Ci fa piacere che sia stata adeguatamente consigliata dal suo agente… Alla fine, come si è conclusa la vicenda?
R.: L’avvocato si è districato nell’intreccio di competenze tra amministratore dello stabile, proprietario del negozio e società elettrica… È emersa una responsabilità della ditta che aveva ricevuto l’appalto per il rifacimento della rete elettrica pubblica e che, inavvertitamente, aveva manomesso il cavedio dell’edificio. L’avvocato ha ottenuto una transazione per un valore di 50.000 Euro, un importo che mi ha permesso di compensare il danno alla merce e “il lucro cessante” per il mancato guadagno nella settimana che sono rimasta chiusa.
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale