Un allevamento di cani vende un cucciolo sano che successivamente sviluppa una patologia. Non è semplice venire a capo della questione trovando un accordo con gli acquirenti, ma per fortuna Luciana e Giorgio possono contare sulla tutela legale di DAS.
Luciana e Giorgio sono due giovani allevatori di cani di razza, che si trovano a dover gestire un contrattempo nato dalle condizioni di salute di uno dei loro cuccioli.
Un cliente, dopo aver acquistato il cagnolino, sano e con ottimo pedigree, scopre successivamente che il piccolo è affetto da una forma di patologia dell’anca chiamata displasia, e contesta ai due allevatori il fatto che la malattia sia provocata da fattori genetici.
Luciana e Giorgio, da parte loro, sostengono invece che la displasia sia insorta a causa di problemi ambientali.
La questione non è facilmente risolvibile, perciò l’acquirente propone per iscritto, tramite il suo legale, un tentativo di negoziazione assistita: un nuovo istituto giuridico per la risoluzione alternativa delle controversie, in vigore dal 2014, con cui le parti, assistite dai rispettivi avvocati, si impegnano a risolvere bonariamente il problema.I due allevatori non hanno però ben chiari i termini della questione e non sono certi di quale sia la soluzione migliore, così si rivolgono a DAS per un supporto in termini di tutela legale.
Gli esperti della Compagnia illustrano agli assicurati in cosa consiste esattamente l’invito alla negoziazione assistita, sottolineando in particolare che in questi casi non è certo il raggiungimento di una soluzione conciliativa. Inoltre non rispondere all’invito entro 30 giorni, o rifiutare espressamente, potrebbe portare all’addebito delle spese di giudizio, oltre a un eventuale risarcimento per lite temeraria (Art. 96 Codice Procedura Civile), e a esecuzione provvisoria, cioè a un’autorizzazione del giudice che consente al creditore di ottenere immediatamente il pagamento (Art. 642 Codice Procedura Civile).
Una volta chiarita la situazione grazie all’assistenza dei legali DAS, Luciana e Giorgio decidono di aderire all’invito ricevuto, riuscendo nei due mesi successivi a trovare un’intesa con l’acquirente.
Nonostante siano convinti di non avere responsabilità nell’accaduto, scelgono di preservare il buon nome dell’allevamento e i rapporti commerciali con la cliente, facendo curare l’animale presso un veterinario convenzionato con la loro attività.
Con il supporto chiaro e qualificato dei professionisti della Compagnia, ancora una volta un problema che poteva dare origine ad un contenzioso lungo e faticoso, è stato invece risolto rapidamente e senza spese legali da parte degli assicurati.