Chi guida veicoli per lavoro o è titolare di aziende di trasporti di merci o persone sa bene che le regole del Codice della Strada e delle normative europee da rispettare in questi settori sono molteplici e talvolta, nonostante la prudenza adottata, autisti e imprese si ritrovano alle prese con normative complesse e correlati rischi di incorrere in sanzioni amministrative e penali elevate. Ecco perché, come hanno testato anche Leonardo e la sua azienda, è fondamentale, nell’analisi dei rischi aziendali, prendere in considerazione coperture assicurative specifiche, come DAS CIRCOLAZIONE BUSINESS.
Leonardo ci ha chiamato spiegandoci che uno dei suoi autisti aveva ricevuto un verbale di contestazione per il (supposto) malfunzionamento del cronotachigrafo del mezzo che stavano conducendo.
Il cronotachigrafo è un apparecchio che serve a registrare la velocità, i tempi di lavoro e i percorsi degli automezzi pesanti, che hanno l’obbligo di utilizzarlo ai sensi dell’articolo 179 del Codice della strada. I cronotachigrafi attuali devono ormai essere digitali e, attraverso un sistema complesso di carte/badge e supporti magnetici, memorizzano le informazioni sul luogo di partenza, le caratteristiche del veicolo, le ore di guida e di riposo dell’autista. I dati sul mezzo sono conservati per un anno, mentre il badge dell’autotrasportatore registra tutte le attività dell’ultimo mese.
Ai sensi dell’art. 179 del Codice della Strada se i veicoli che devono circolare provvisti di cronotachigrafo non sono dotati di apparecchi che rispettano le caratteristiche e le modalità d’impiego stabilite nel regolamento stesso, vengono sanzionati
- il conducente, che rischia una sanzione amministrativa da 868 a 3.471 euro (comma 2);
- il titolare della licenza o dell’autorizzazione al trasporto di cose o di persone, che rischia una sanzione amministrativa da 815 a 3.263 euro (comma 3).
Inoltre, qualora siano accertate nel corso di un anno tre violazioni alle norme di cui al comma 3, l’ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C. applica la sanzione accessoria della sospensione della licenza o autorizzazione, relativa al veicolo con il quale le violazioni sono state commesse, per la durata di un anno. La sospensione si cumula alle sanzioni pecuniarie previste (comma 4).
Grazie al nostro supporto, Leonardo e il suo autista hanno impugnato con successo le sanzioni amministrative ricevute, che complessivamente ammontavano a circa 6.000 euro, scongiurando le conseguenze pregiudizievoli per la licenza di Leonardo. Ricorsi di questa tipologia, per la complessità della materia, richiedono competenza e accertamenti peritali, con esborsi che possono raggiungere la somma di 3.500 euro a contenzioso, rendendo di fatto in molti casi difficilmente accessibile una difesa adeguata per chi non ha coperture assicurative di tutela legale.
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale.