Il prodotto: DAS IN FAMIGLIA; valore in lite: 4.500 Euro; durata della controversia: 8 mesi; spese legali sostenute da DAS per assistenza legale e attività stragiudiziale: 1.250 Euro.

 

La cancellazione del volo all’ultimo minuto. “Flight claim” e “perdita di chance”.

 

Il prof. A. Renati è assicurato con DAS con la polizza “DAS IN FAMIGLIA” e ci contatta per una richiesta di assistenza legale un po’ anomala per la quale abbiamo inizialmente attivato il nostro servizio “ConsulDAS” e abbiamo promosso l’intervento di un avvocato del network DAS per un parere legale. Il prof. A. Renati intende essere rimborsato dalla compagnia aerea per il danno patrimoniale conseguente ad un affare “sfumato” a causa del volo cancellato.

 

Che cos’è la “perdita di chance”? Com’è risarcibile?

 

La giurisprudenza, da tempo, ha fornito una definizione di “perdita di chance”, ma i criteri economici per la determinazione della risarcibilità della stessa sono ancora piuttosto incerti. Soprattutto, quello che è di difficile dimostrazione è l’onere probatorio connesso alla verifica del nesso causale del pregiudizio sofferto.

In tema di trasporto aereo, sono migliaia i voli cancellati in Europa ogni giorno dalle principali compagnie aeree. Le motivazioni sono diverse: troppi biglietti venduti e pochi equipaggi (e aerei) disponibili. La domanda sorge immediata: non è possibile per la compagnia aerea pianificare preventivamente questo aspetto in modo tale da ridurne i disagi? Decine di migliaia di passeggeri sono interessati da tali tematiche e iniziano a chiedersi in che modo le compagnie aeree possano essere chiamate a rispondere per questi inconvenienti.

Il prodotto DAS IN FAMIGLIA è la risposta assicurativa di tutela legale che DAS offre in tali situazioni: nel caso di un pregiudizio economico provocato da un volo cancellato, è possibile agire in via legale con il supporto di avvocato del network DAS per ottenere un equo indennizzo.

Il fatto. A causa della cancellazione di un volo, il prof. A. Renati non può partecipare in tempo ad un convegno internazionale che si teneva nel sud della Svezia e che era stato organizzato da un’importante multinazionale del settore farmaceutico. In occasione di tale convegno internazionale, oltre all’aspetto delle pubblicazioni scientifiche, la società multinazionale promuoveva anche il lancio di un nuovo prodotto destinato alla endodonzia dentale e per il quale il contributo del prof. A. Renati sarebbe stato molto importante. Per tale intervento, la ditta farmaceutica aveva pattuito un compenso economico oltre alla divulgazione dei risultati della ricerca nelle riviste specializzate di settore. Non solo. Essendo il prof. A. Renati un’illustre personalità in tale campo, la società farmaceutica faceva affidamento sulla sua partecipazione al simposio per valorizzare ed illustrare al meglio le caratteristiche tecniche del prodotto che si accingeva a lanciare sul mercato.

DAS IN FAMIGLIA è la copertura assicurativa di tutela legale ideata non solo per la vita privata e l’abitazione di residenza, ma anche per i viaggi e la relazione sociale. La polizza garantisce le persone singole e l’intero nucleo familiare ed è possibile scegliere tra diversi livelli di copertura, in base alle proprie esigenze, fino alla soluzione più estesa, senza franchigie e senza limitazioni al numero di prestazioni.

La “perdita di chance” può essere definita come la mancanza di un’opportunità anche economica (o suscettibile di una valutazione economica) derivante dal comportamento negligente o dalla condotta illecita di un terzo. Nel caso di specie, l’avvocato DAS ha chiarito al nostro cliente che il fatto denunciato non è diverso dalla situazione appena descritta e anche la sua estensione analogica presenta molte affinità interpretative.

Infatti, normalmente, la giurisprudenza riconduce la “perdita di chance” alla mancata partecipazione ad un concorso pubblico o ad una opportunità di lavoro o di ingaggio professionale.

La Corte di Cassazione del 17.02.2022 n. 5231 ha dibattuto la seguente questione: in quali casi la “perdita di chance” costituisce un danno patrimoniale risarcibile.

Secondo la Corte, la “perdita di chance” costituisce un danno patrimoniale risarcibile, quale danno emergente, qualora sussista un pregiudizio certo. È quindi necessario vagliare, nel concreto, l’esistenza di elementi oggettivi dai quali desumere con certezza (o elevata probabilità) l’eventuale “perdita di chance”, per la quale è richiesta una prova, anche presuntiva, fondata su circostanze specifiche e concrete.

In tema di concorsi pubblici, gare di appalto, esami di stato, ad esempio, la giurisprudenza della Corte sostiene che il mancato espletamento di una procedura concorsuale, che sia stata dichiarata illegittima, non comporta di per sé il diritto al risarcimento del danno per “perdita di chance”, occorrendo che il danneggiato provi in termini di assoluta certezza il nesso di causalità tra inadempimento e danno, essendo insufficiente il mero calcolo di probabilità quantitativa di un esito favorevole.

Nel caso del simposio del prof. A. Renati, tale nesso di causalità tra inadempimento e danno è evidente ed è economicamente valutabile. La Corte di Cassazione ha affermato che gli elementi a supporto della richiesta di “perdita di chance” sono da rintracciare temporalmente al momento cronologico antecedente l’evento mancato: solo con la prova che vi siano concrete possibilità di ottenere vantaggi economici apprezzabili – la cui valutazione è rimessa al giudice di merito – può essere dimostrato il danno da perdita di chance.

L’avvocato incaricato da DAS per la gestione del sinistro, dopo l’intervento della “ConsulDAS”, ha contattato la compagnia aerea documentando il pregiudizio economico sofferto dal prof. A. Renati a causa della improvvisa cancellazione del volo. Infatti, se si prova che la cancellazione del volo ha provocato dei danni al passeggero, oltre alla somma forfettaria prevista dalla normativa comunitaria (c.d. compensazione pecuniaria, importo massimo di circa 600 Euro), è possibile richiedere il “danno emergente” allegando tutti i documenti che dimostrano l’entità del pregiudizio sofferto.

Ai fini della risarcibilità, tale pregiudizio economico deve essere la conseguenza diretta di una decisione del vettore aereo di cancellare il volo e non l’effetto di una circostanza eccezionale che sfugge totalmente all’effettivo controllo da parte della compagnia aerea (ad esempio: condizioni meteorologiche avverse).

Poiché il compenso economico era stabilito nel contratto del prof. A. Renati con la società farmaceutica, l’avvocato incaricato DAS ha formulato una richiesta economica ben precisa che è stata oggetto di una trattativa negoziale al termine della quale la compagnia aerea ha liquidato al professore, a stralcio, l’importo complessivo di 3.000,00 Euro.

 

di Walter Brighenti – DAS

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale