Torna al magazine 23/09/2025 Professionista

La riforma della disabilità: cosa cambia davvero

Con il decreto legislativo n. 62 del 3 maggio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prende forma la prima fase della cosiddetta “riforma della disabilità”. Un intervento normativo atteso, frutto della legge delega 227/2021, e inserito nel quadro del PNRR il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza concordato con l’Unione Europea.
sfondo casi risolti

Una nuova definizione di disabilità

Il decreto modifica l’articolo 3 della legge 104/1992, adottando una definizione di disabilità ispirata quasi integralmente alla Convenzione ONU. La novità principale riguarda la traduzione del termine “impairment”, ora reso con “compromissione” anziché “minorazione” o “menomazione”. Inoltre, si chiarisce che lo status di persona con disabilità è riconosciuto solo dopo una valutazione ufficiale.

In base alla nuova definizione: “È persona con disabilità chi presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita e di uguaglianza con gli altri, accertate all’esito della valutazione di base”.

Un linguaggio più rispettoso e aggiornato

La riforma introduce una revisione terminologica importante, eliminando espressioni ormai superate. Ecco le principali sostituzioni:

·        “handicap” diventa “condizione di disabilità”.

·        “portatore di handicap”, “persona affetta da disabilità”, “disabile” e “diversamente abile” sono sostituiti da “persona con disabilità”.

·        “in situazione di gravità” si trasforma in “con necessità di sostegno elevato o molto elevato”.

·        “disabile grave” diventa “persona con necessità di sostegno intensivo”.

Quattro livelli di sostegno

La nuova formulazione dell’articolo 3 introduce una classificazione più articolata della disabilità, suddivisa in quattro livelli di necessità di sostegno:

1.      persona con disabilità con necessità di sostegno di livello lieve;

2.      persona con disabilità con necessità di sostegno di livello medio;

3.      persona con disabilità con necessità di sostegno intensivo di livello elevato;

4.      persona con disabilità con necessità di sostegno intensivo di livello molto elevato.

Questa graduazione supera il precedente sistema binario (con o senza gravità), offrendo una lettura più sfumata e aderente alla realtà delle persone.

Valutazione: base e multidimensionale

Il riconoscimento della disabilità avviene attraverso due fasi:

1.      valutazione di base: necessaria per accedere a benefici economici e agevolazioni;

2.      valutazione multidimensionale: più approfondita, serve per costruire il progetto di vita personalizzato.

Entrambe le valutazioni saranno regolate da un decreto attuativo, che definirà anche i nuovi criteri e aggiornerà le tabelle dell’invalidità.

Per la compiuta definizione dei nuovi criteri si rimanda ad un decreto successivo che, oltre al resto, dovrebbe rivedere le tabelle dell’invalidità, ma garantire comunque un sistema a soglie o a percentuali. Nei procedimenti di valutazione verrà usato anche il WHODAS (WHO Disability Assessment Schedule). Si tratta di un questionario di valutazione che misura la salute e la condizione di disabilità.

Strumenti e modalità operative

Nel processo di valutazione sarà utilizzato il WHODAS, un questionario sviluppato dall’OMS che misura la condizione di salute e di disabilità. La visita avverrà di norma in presenza, salvo eccezioni che saranno definite da un decreto specifico. La persona potrà allegare documentazione sanitaria alla domanda e integrarla fino a sette giorni prima della visita. Durante l’incontro, verrà somministrata un’intervista strutturata (WHODAS) al diretto interessato o a un suo familiare o assistente. Al termine della valutazione di base, l’INPS rilascerà un certificato unico, che conterrà tutti gli elementi rilevanti emersi nel processo.

Fonte: tutti i riferimenti normativi sono stati tratti da https://www.agenziaiura.it/la-riforma-della-disabilita/la-riforma-per-la-disabilita-contenuti-e-analisi/#0

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. I contenuti normativi e sostanziali hanno finalità meramente informativa, divulgativa o promozionale e in nessuna circostanza DAS risponderà per l’uso non autorizzato o improprio degli stessi. Eventuali dati statistici e altri contenuti infografici sono tratti dalle fonti indicate in calce nel rispetto dei diritti di copyright.

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