Mosìa è un nostro assicurato con la polizza Difesa Professionista, cui abbiamo respinto un sinistro per prescrizione del diritto assicurativo ai sensi dell’art. 2952, secondo comma, del Codice Civile.
Un caso non risolto che ha rappresentato, però, l’occasione per spiegare al nostro cliente alcuni contenuti fondamentali della polizza di tutela legale e che vi riproponiamo qui per contribuire alla migliore conoscenza dei prodotti assicurativi di tutela legale.
Come opera la prescrizione in una polizza di tutela legale?
La prescrizione può essere definita come la perdita di un diritto (in questo caso, un diritto assicurativo) per la prolungata inazione del suo titolare (in questo caso, l’assicurato). La ragione consiste nella necessità di assicurare la stabilità delle situazioni soggettive che si sono consolidate nel tempo, mentre si attenua l’esigenza di tutelare chi si richiama ad un diritto sempre più lontano nel passato. Infatti, se da un lato è assai dubbia la possibilità di ottenere decisioni corrette su fatti ormai remoti, dall’altro lato la prescrizione cancella situazioni giuridiche eccessivamente protratte nel tempo e non più giustificate da un sufficiente interesse del titolare del diritto.
Mosìa è un libero professionista, assicurato con noi con la polizza Difesa Professionista.
Può capitare, con una certa frequenza, che, nell’ambito delle professioni imprenditoriali, sorgano delle contestazioni tra operatori economici per il mancato pagamento di una fattura: contese, ritardi, distrazioni, omessi versamenti, obiezioni circa la correttezza degli importi e degli adempimenti.
Per noi è importante raccontare questo episodio per far capire ai clienti alcune peculiarità della nostra gestione dei sinistri. Innanzitutto, la trasparenza. Talvolta, il sinistro denunciato non è regolare: l’aspetto che ci preme maggiormente è quello di spiegare fin da subito all’assicurato le ragioni per cui questi non può essere assistito da DAS.
Un sinistro respinto, non è un rifiuto di assistenza legale, ma è la spiegazione approfondita della ragione per cui non è possibile dare corso alle garanzie di polizza.
Anche questo è un modo per contribuire alla conoscenza e alla cultura assicurativa.
Un secondo tema altrettanto importante, che i nostri uffici suggeriscono sempre ai clienti fin dalle prime fasi, è quello di procedere, in caso di dubbio, con una denuncia cautelativa.
Che cos’è la denuncia cautelativa e a cosa serve?
Non dobbiamo pensare necessariamente al penale e alla querela. Tutte le volte in cui la situazione è incerta, noi consigliamo agli assicurati di inoltrare ai nostri uffici una denuncia di sinistro proprio per evitare ed interrompere la decorrenza del termine prescrizionale biennale di cui all’art. 2952 cod. civ. secondo comma.
A Mosìa è stato notificato un decreto ingiuntivo a settembre di quest’anno per una vecchia storia di fatture insolute e da lui contestate, una storia di ruggine e di incomprensioni tra professionisti del mercato spesso in concorrenza tra loro. Ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo, Mosìa si attiva con noi per fare opposizione al decreto ed evitare l’ingiunzione. Mosìa dimentica, però, che tali pretese contrattuali risalivano al lontano luglio del 2018, quando egli aveva ricevuto la prima lettera raccomandata di diffida di pagamento.
La denuncia cautelativa è utile proprio in questi casi: quando la situazione non è chiara, quando la rivendica di un pagamento appare pretestuosa, è utile raccontare al proprio assicuratore quanto accaduto e nella maniera più dettagliata possibile dimodoché la Compagnia possa aprire un fascicolo e tutelare il proprio assicurato da una possibile azione di controparte.
La denuncia cautelativa è una denuncia effettuata in via preventiva per tutelare le ragioni dell’assicurato e portare a conoscenza dell’assicuratore un fatto rilevante che potrebbe essere considerato in garanzia.
A Mosìa è stato spiegato che un sinistro rientra nell’oggetto della garanzia se è avvenuto nel periodo di validità della polizza. Per determinare la data in cui avviene un sinistro, DAS prende in considerazione, per le vertenze contrattuali, il tempo in cui si è verificata la prima violazione, anche presunta, di una norma di legge o di contratto.
Bisogna guardare, quindi, alla prima violazione: anche se l’evento si protrae attraverso più violazioni successive della stessa natura, DAS prende in considerazione sempre la più risalente.
Mosìa avrebbe dovuto attivare la polizza Difesa Professionista fin dal momento della ricezione della prima diffida di pagamento (datata luglio 2018) per richiedere l’assistenza legale e contestare l’addebito alla controparte. Purtroppo, la denuncia è stata fatta ben più di due anni dopo (al momento della notifica del decreto ingiuntivo) e, come abbiamo ricordato anche in questa occasione, i diritti derivanti dal contratto di assicurazione si prescrivono in due anni dal giorno in cui si è verificato il fatto su cui la pretesa si fonda.
A Mosìa sono state spiegate le ragioni del diniego con un’apposita lettera che, in termini chiari e semplici, riassume quanto abbiamo esposto in questo articolo: l’assicurato ha ben compreso le modalità del nostro operato e si è dovuto difendere in modo autonomo. La prossima esperienza con un sinistro di tutela legale non lo troverà però più impreparato e siamo certi procederà tempestivamente a denunciare il caso ai nostri uffici.
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale