La sospensione della patente è un disagio per tutti, ma in alcuni casi può causare molti problemi ed avere gravi ripercussioni anche in ambito lavorativo, circostanze che in alcuni casi hanno giustificato una certa clemenza nell’applicazione di tale provvedimento.
IL CASO
In particolare è esemplare il caso di un Giudice di Pace che lo scorso 10 ottobre è intervenuto in merito alla sanzione disposta a un automobilista a cui era stata sospesa la patente di guida per due anni a seguito di un’infrazione del codice della strada (guida in stato di ebbrezza – art. 186, comma 2, lettera C).
LA SENTENZA
Il Giudice, il cui caso è destinato a far giurisprudenza, ha disposto per la prima volta la sospensione della sanzione accessoria impugnata (sospensione della patente), e la possibilità di utilizzare il documento di circolazione dalle ore 06:30 del mattino alle 20:30 di sera, festivi e domeniche escluse, per così permettere all’utente sanzionato di recarsi a lavoro.
LE MOTIVAZIONI DEL GIUDICE DI PACE
Le motivazioni del Giudice di Pace derivano dal fatto che la sospensione della patente, se reiterata senza aver prima accertato l’effettiva responsabilità dell’automobilista, avrebbe comportato un’ingiustificata lesione patrimoniale legata all’attività lavorativa e una lesione non patrimoniale legata al diritto di avere un’esistenza libera e dignitosa.