Torna al magazine 01/09/2025 Focus Legale

Quando i tribunali rallentano, un buon avvocato risolve in via bonaria

Gli obiettivi del PNRR si allontanano e il traguardo finale, con il previsto taglio dei tempi della giustizia italiana del 40% (considerando tutti i tre gradi di giudizio) entro metà del 2026, appare una chimera. Le recenti riforme non danno i risultati attesi e il Ministero della Giustizia sta studiando le ragioni di questo ritardo.
sfondo casi risolti

Quando i tribunali rallentano, un buon avvocato risolve in via bonaria

Gli obiettivi del PNRR si allontanano e il traguardo finale, con il previsto taglio dei tempi della giustizia italiana del 40% (considerando tutti i tre gradi di giudizio) entro metà del 2026, appare una chimera. Le recenti riforme non danno i risultati attesi e il Ministero della Giustizia sta studiando le ragioni di questo ritardo. Tra esse:

·         in crescita soprattutto le cause di competenza del giudice di pace;

·         in crescita le richieste di cittadinanza e quelle di protezione internazionale;

·         lo smaltimento dell’arretrato civile procede con lentezza.

Aumento dei tempi nel processo civile: un bilancio preoccupante

L’effetto è un aumento dello 0,4% dei tempi delle cause civili in primo grado rispetto all’anno 2024.

In una situazione complessiva di affanno della giustizia, la risposta migliore è l’assistenza legale di un avvocato che intervenga in via stragiudiziale.

Il “disposition time” e il confronto europeo

Attualmente, in Italia, la durata media prevedibile di un procedimento civile si attesta intorno ai 16 mesi, un valore eccessivo rispetto al “disposition time” previsto dal PNRR. Il “disposition time” è un parametro condiviso a livello europeo, tra i paesi membri dell’UE, che fornisce una stima del tempo atteso per definire un procedimento giudiziario.

In un contesto economico globalizzato, gli investitori stranieri guardano al “disposition time” di un paese prima di decidere se aprire in quel territorio nuove filiali ovvero di intraprendere partnership commerciali con gli imprenditori di quel paese.

In cinque anni, la riduzione del “disposition time” è stata pari a metà del target previsto dal PNRR e sarà molto difficile rispettare i parametri previsti a livello comunitario senza rinegoziare i termini complessivi del piano con la Commissione UE.

Discrepanze territoriali nei tempi dei tribunali italiani

Dal monitoraggio dei tempi della giustizia italiana per valutare il conseguimento degli obiettivi del PNRR, risulta che in 62 sedi italiane di tribunale (su 140 sedi complessive) i tempi sono aumentati e permangono ancora forti discrepanze territoriali con circoscrizioni di tribunale più veloci e altre più lente.

Il caso critico del Tribunale di Venezia

Sul territorio nazionale, particolarmente colpito dall’aumento dei procedimenti civili, è il Tribunale di Venezia con un quadro complessivo che registra:

  • cause di lavoro: 238 giorni di media; 
  • materia di famiglia: 398 giorni di media;
  • vertenze che riguardano le imprese: 433 giorni di media

L’impatto della legge Cartabia sui tempi processuali

Sui tempi di amministrazione della giustizia incide anche la nuova riforma dei termini processuali introdotta dalla legge Cartabia: la riforma ha allungato i tempi della fase introduttiva del processo al fine di arrivare alla prima udienza con tutti gli elementi probatori necessari alla decisione. Bisognerà attendere ancora qualche anno perché gli effetti della Cartabia possano produrre un risultato significativo sul sistema processuale italiano.

Il sistema processuale e giudiziario italiano funziona complessivamente male e a macchia di leopardo. Ciò pone due problemi di rilevanza costituzionale che è all’attenzione delle istituzioni comunitarie:

  •      la violazione del principio cardine dell’eguaglianza sostanziale per quanto riguarda il trattamento dei cittadini di fronte alla legge rispetto ai territori di riferimento (c.d. giudice naturale precostituito per legge);

  • il rispetto di uno standard di durata del giusto processo che assicuri un equo accesso alla giustizia e un tempo di risoluzione delle controversie similare ai livelli essenziali di assistenza previsti in ambito sanitario

DAS Assicurazioni e la tutela del diritto all’accesso alla giustizia

DAS Assicurazioni opera con i suoi prodotti assicurativi affinché le persone abbiano le medesime opportunità di far valere i propri diritti e per tali ragioni la Compagnia intende garantire pari opportunità di accesso alla giustizia. La definizione stragiudiziale delle controversie è un carattere distintivo della Compagnia e rappresenta il valore aggiunto della polizza di tutela legale.

Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati del Ministero della Giustizia, 12 maggio 2025.

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