Il successo degli smart building: cosa cambia per gli architetti?
Gli smart buildings e l'architettura 4.0 stanno rivoluzionando il settore edile, introducendo nuove tecnologie per migliorare l'efficienza energetica, il comfort e la sicurezza.
L'architettura 4.0 sta trasformando il settore edile, introducendo tecnologie avanzate come gli smart building e l'automazione domotica. Con l'integrazione della cyber security e nuove normative, i progettisti sono chiamati a rispondere a sfide complesse, migliorando l'efficienza energetica, la sicurezza e la gestione digitale degli edifici.
Le principali caratteristiche dell’architettura 4.0: che cosa cambia per i progettisti?
Sempre più spesso, i progettisti del settore dell’ingegneria edile, ma anche gli architetti, si stanno interessando ad alcuni comparti in grande crescita in ambito tecnologico ed applicativo: quello dell’automazione domotica e quello della cyber security. Vediamo in questo articolo cosa dice la normativa di legge, quale tutela promuovere per i diritti dei cittadini e che cosa sono gli smart building. Queste le principali novità:
-smart buildings: si tratta di edifici intelligenti, concepiti da architetti e ingegneri per gestire in modo ottimale l’uso dell’energia e migliorare il comfort di vita all’interno degli stabili; inoltre, tecnologie gestite anche mediante cellulari e altri dispositivi personali permettono di ridurre i consumi ed ottimizzare le prestazioni di caldaie e di sistemi di raffrescamento; ancora, sofisticati servizi di telecomunicazione e di “building automation”, collegati ad apparecchiature meccaniche ed elettriche, consentono di prendere decisioni intelligenti capaci di migliorare la sicurezza dell’edificio;
-cyber security: la sicurezza informatica viene applicata alle abitazioni domestiche mediante la c.d. “architettura 4.0”; molteplici sono i dispositivi connessi ad internet presenti nelle abitazioni private, ma i rischi e le insidie della rete non sono sempre visibili e si celano in modo surrettizio dietro ad ogni dispositivo (alcuni esempi: dal rischio del cyberbullismo alla protezione dei dati personali; dai malware per crittografare i dati e chiedere un riscatto alle “best practice” per proteggere la rete familiare e limitare l’esposizione alla vulnerabilità informatica del proprio ambiente domestico); sorge, quindi, una domanda inevitabile: gli smart building sono al sicuro dagli hacker?
-connessione ad alta velocità in fibra ottica a banda ultra larga; cosa dice la normativa: la normativa nazionale è ancora piuttosto risalente e il solo intervento normativo regolatore è quello contenuto nella legge del 2014 n. 164, di conversione del decreto “Sblocca Italia” (D. Lgs. 133/2014), che ha previsto l’introduzione dell’obbligo di dotare di un’infrastruttura fisica multiservizio tutti i nuovi edifici in fase di costruzione. Con il termine “infrastruttura fisica multiservizio” si intende il complesso delle installazioni tecnologiche presenti negli edifici e contenenti reti di accesso cablate in fibra ottica con terminazione fissa, o senza fili, che permettano di fornire l’accesso ai servizi multimediali a banda larga. Gli edifici equipaggiati in conformità a tale obbligo possono beneficiare, ai fini della cessione, dell’affitto o della vendita dell’immobile, della certificazione di “edificio predisposto alla banda larga”. Tale certificazione è rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del regolamento di cui al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 22 gennaio 2008, n. 37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2 e 64-100/1, 2 e 3 (Fonte: Sportello Unico Digitale, Comune di Bruino, sezione: “Entrata in vigore norme per l'infrastrutturazione digitale degli edifici”);
-la tutela dei diritti del cittadino: l’avvento dell’automazione domotica, dell’architettura 4.0, ha posto il problema della sicurezza informatica e della protezione dei dati personali nell’ambito della “società dell’informazione”. Ciò comporta la necessità di garantire la sicurezza digitale nel contesto in cui tali dati vengono trattati anche quando essi riguardano applicativi e sistemi elettronici progettati per un uso privato, interno ad un’abitazione residenziale civile. È opportuno considerare che, alcuni rischi per la sicurezza di un sistema informatico, possono essere evitati solo se, a monte, al momento della progettazione dell’infrastruttura domotica, si considerano le previsioni normative sulla protezione dei dati personali e le modalità di trattamento degli stessi;
-bonus domotica: si tratta della c.d. “intelligenza artificiale” (building automation) applicata all’abitazione; sono previsti degli incentivi fiscali cui possono accedere tutti i contribuenti che possiedono un immobile oggetto di un intervento di efficientamento tecnologico; tra essi:
-controllo a distanza degli impianti di riscaldamento;
-controllo da remoto di ogni ulteriore impianto di climatizzazione;
-indicazione dei consumi energetici con aggiornamento periodico dei dati attraverso canali multimediali;
-opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione di sistemi di “building automation” per gli impianti termici;
-l’agevolazione per i dispositivi multimediali oggetto della normativa è pari al 65% delle spese complessive sostenute (senza dunque prevedere un tetto massimo). La detrazione totale spettante è ripartita in 10 quote annuali di pari importo; l’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali;
Analoghe agevolazioni ed innovazioni sono previste anche per i titolari di reddito d’impresa, che possono fruire dell’eventuale bonus solo con riferimento ai fabbricati strumentali utilizzati per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale.