Torna al magazine 05/10/2025 Focus Legale

Giornata mondiale del risparmio

«[V]i sono […] uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione. […] Il padre non risparmia per sé; ma spera di creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia» (L. Einaudi, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino, 1949, p. 191). Venerdì 31 ottobre è la giornata mondiale del risparmio, che ha superato la centesima edizione, e che è stata istituita in Italia nel lontano 1924.
sfondo casi risolti

Venerdì 31 ottobre è la giornata mondiale del risparmio

La solidità dell’economia reale è la prima tutela del risparmio.

La solidità del risparmio è la prima tutela dell’economia reale.

Il flusso annuo di risparmio privato supera oggi i 400 miliardi di euro, un quinto del reddito nazionale.

Risparmiare significa trasferire risorse dal presente al futuro: si risparmia per stabilizzare il consumo tra le varie fasi della vita; per affrontare imprevisti come la perdita del lavoro o una malattia; per finanziare un ciclo di studi, acquistare una casa, avviare un’attività commerciale.

Risparmio e progresso economico e sociale sono strettamente connessi. Lo riconosce la Costituzione italiana, quando all’articolo 47 stabilisce che «la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme».

La capacità di risparmiare dipende dalle prospettive di reddito nell’intero ciclo di vita di una persona. Anche il sistema di protezione sociale ha un ruolo importante: una pensione generosa e un sistema sanitario efficiente riducono l’esigenza di accantonare risorse.

Il risparmio è un elemento di stabilità per la vita delle famiglie, ma è allo stesso tempo una risorsa al servizio degli investimenti per le imprese

Le risorse accantonate dai lavoratori più giovani, condizionati dai loro bassi redditi, sono oggi molto contenute. I lavori meno stabili e poco retribuiti di molti giovani ne limitano la capacità di risparmio. L’incentivo al risparmio precauzionale, volto a far fronte ai bisogni nei periodi di inattività, si è eroso e la consapevolezza dell’importanza del risparmio precauzionale anche.

La storia ha riservato all’Italia parentesi all’altalenanti con il risparmio anche se l’indole degli italiani è sempre stata caratterizzata da una vocazione particolare per il deposito e l’accumulo prudente. In questo secolo, l’economia italiana ha attraversato fasi cicliche:

·        1890/1936: grazie all’aumento determinato dalla crescita economica dell’età giolittiana e dalle cospicue rimesse degli emigrati all’estero, la consistenza dei depositi bancari e dei libretti postali era giunta ad ammontare al 27 per cento del PIL;

·        la grande depressione, la guerra e l’inflazione post-bellica ridussero in modo drastico la ricchezza finanziaria di un’intera generazione: nel 1948 il valore dei depositi bancari e postali era sceso al 10 per cento del PIL;

·        dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, le famiglie italiane hanno risparmiato in media un quarto del reddito lordo ogni anno;

·        il saggio del risparmio ha iniziato a ridursi negli anni Ottanta; esso è diminuito più rapidamente a partire dal 1992 per poi stabilizzarsi al 10 per cento in questo secolo;

·        tra il 2000 e il 2019, il PIL reale pro capite è leggermente sceso, contro un aumento del 25 per cento negli altri paesi europei, che pure perdevano terreno rispetto agli Stati Uniti;

·        nel quinquennio precedente la pandemia, le risorse interne investite all’estero sono aumentate in media del 2,5 per cento del prodotto interno lordo; se fossero state utilizzate per finanziare capitale produttivo in Italia, avrebbero accresciuto gli investimenti di quasi un quinto.

Questo ridimensionamento della propensione al risparmio riflette più motivi. Negli anni Ottanta vi ha contribuito la generosità del sistema previdenziale pensionistico

La crisi valutaria del 1992, e il successivo assestamento fiscale, hanno compresso il reddito disponibile, inducendo le famiglie a diminuire il saggio di risparmio al fine di sostenere i consumi.

Dalla fine degli anni Novanta, il calo dei tassi di interesse determinato dall’introduzione dell’euro e il migliore accesso al credito hanno favorito il consumo corrente rispetto a quello futuro.

Più recentemente, il risparmio ha risentito della crisi finanziaria globale e di quella dei debiti sovrani nell’area dell’euro e, infine, della pandemia.

L’invecchiamento demografico ha accentuato la riduzione del tasso di risparmio: è aumentata l’incidenza di persone anziane, che attingono alla ricchezza per fronteggiare le nuove spese e registrano pertanto un risparmio negativo

Non risparmiano solo le famiglie: in questo secolo, il risparmio delle imprese è divenuto via via più rilevante, fino a rappresentare due terzi del risparmio privato nell’ultimo decennio.

La propensione e l’educazione al risparmio vale anche per lo Stato e per le amministrazioni pubbliche. L’alto debito pubblico amplifica le debolezze macroeconomiche, esponendo l’economia alle intemperie dei mercati internazionali e limitando la capacità di reagire con efficacia alle circostanze avverse. La spesa per interessi assorbe risorse ingenti, che si potrebbero utilizzare per finanziare istruzione, infrastrutture, sanità.

Fonte: il testo è basato sui contenuti espressi dal Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, 2024, passim, liberamente estratti e rielaborati per finalità narrative. Si legga: “Giornata Mondiale del Risparmio del 2024 1924-2024. Cento anni di cultura del risparmio”, intervento del Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, edizioni ACRI Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Roma, 31 ottobre 2024. Cfr. anche A. Rosolia, L’evoluzione delle retribuzioni in Italia tra il 1986 e il 2004 secondo i dati dell’archivio WHIP, in “Politica economica”, 2, 2010, pp. 179-201; A. Rosolia e R. Torrini, The generation gap: a cohort analysis of earnings levels, dispersion and initial labor market conditions in Italy, 1974-2014, Banca d’Italia, in “Questioni di economia e finanza”, 366, 2016.

Questo articolo trae spunto da un testo reale, ma ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. I contenuti normativi e sostanziali hanno finalità meramente informativa, divulgativa o promozionale e in nessuna circostanza DAS risponderà per l’uso non autorizzato o improprio degli stessi da parte di terzi. Eventuali dati statistici e altri contenuti infografici sono tratti dalle fonti indicate in calce nel rispetto dei diritti di copyright.

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