Piero è un architetto progettista, assicurato con DAS con la polizza DAS Professionista.

Edoardo è un cliente di Piero, che gli ha commissionato un importante progetto.

Ci occupiamo del caso, successivamente alla denuncia di sinistro da parte di Piero, per attivare la garanzia “controversie con i clienti senza azione in giudizio”, che copre anche le vertenze per il recupero dei crediti dello studio associato di cui Piero è uno dei soci fondatori.

La vicenda merita di essere descritta perché si inserisce nei mesi più duri del periodo 2019-2020, un periodo “sospeso”, un periodo di lockdown, che ha fatto saltare equilibri, scoperto nodi insoluti, creato incertezze, ma che è stato anche l’occasione per Piero per raccogliere pensieri, ricostruire le tappe di un percorso professionale, dedicarsi alla progettazione, alla formazione professionale, alla ricerca di nuove idee e soluzioni per i propri clienti.

Così ha fatto Piero, che ha investito tempo e risorse in un importante affare che Edoardo, cliente di lunga data, gli ha commissionato.

Anche se il caso (non risolto) è stato gestito dalla “parte dell’assicurato”, i nostri uffici non hanno potuto evitare di guardare oltre, confrontandosi con la difficile condizione di chi, fino all’altro ieri, era in grado di pagare bollette e fatture, rispettare scadenze, e conservare la propria onorabilità come il bene più prezioso di cui andare fieri.

Tutto questo è venuto meno in pochissimo tempo, quando la pandemia – in parte annunciata, in parte negata – ha riproposto, con drammatica attualità, una famosa frase del 2012 del Governatore della BCE, “whatever it takes”, allorquando si rese indispensabile fare tutto ciò che era necessario, “costi quel che costi”, per riparare alla crisi del debito sovrano di alcuni stati membri dell’UE, tra cui l’Italia.

Nella nostra attività stragiudiziale di phone collection, nell’ambito del recupero stragiudiziale dei crediti, ci siamo imbattuti nella complessità e nella difficoltà della condizione economica di Edoardo, che aveva commissionato a Piero un progetto di ristrutturazione della fabbrica e che, travolto dalla crisi pandemica, ad un certo punto, non è stato più in grado di tenere fede agli impegni presi.

Abbiamo tentato di pianificare con Edoardo un piano di rientro, interagendo costantemente con il nostro assicurato, poiché anche Piero non intendeva infierire sulla situazione debitoria del suo cliente, ma aveva necessità di recuperare, almeno in parte, le spese sostenute per la progettazione.

Concordato con il nostro assicurato il recupero dell’80% dell’importo della fattura, abbiamo impostato un accordo bonario con il debitore Edoardo, riuscendo ad incassare con successo le prime rate dell’insoluto.

Qualche mese dopo, i nostri uffici sono venuti a conoscenza dell’aggravarsi dell’esposizione debitoria di Edoardo e, con essa, − quasi uniti da un unico destino dovuto al riacutizzarsi delle restrizioni economiche per i contagi – anche quella dello studio associato di progettazione di cui Piero era socio.

Abbiamo, quindi, cercato di consigliare al meglio Piero, con l’obiettivo di fornirgli una consulenza legale in grado di permettergli di migliorare la situazione economica dello studio associato in ottica di nuova liquidità soprattutto nei rapporti con i fornitori. Per questo, abbiamo affidato la pratica ad un avvocato specializzato per effettuare delle indagini di solvibilità il quale ha suggerito la seguente soluzione.

Il comprovato stato di insolvenza del debitore, il manifestarsi di procedure concorsuali a carico dell’azienda di Edoardo, ha indotto l’avvocato a suggerire a Piero la messa a perdita della fattura insoluta. Infatti, una perdita dimostrata a bilancio, e dovuta all’inesigibilità del credito, permette la deducibilità fiscale in quanto il reddito imponibile si riduce.

Il male minore, si è rivelato essere la soluzione migliore per Piero anche se il nostro ufficio “Debt Collection” ha dovuto chiudere la pratica, archiviandola con esito negativo: un caso non risolto, che, tuttavia, ha comunque permesso all’assicurato di ricevere un servizio e una consulenza legale mediante una relazione di mancato recupero redatta dall’avvocato incaricato, che ha gestito il recupero del credito con esito negativo.

Il prodotto: DAS Professionista; valore in lite: 100.000 Euro; durata della controversia: 8 mesi; spese legali sostenute da DAS per il tentativo di recupero del credito: 1.700 euro.

 

Di Walter Brighenti – DAS

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale