La recente riforma Cartabia sull’improcedibilità d’ufficio di alcune fattispecie penali ha riproposto il tema della prevenzione e deterrenza in merito all’assunzione di bevande alcoliche e allo svolgimento di attività lavorative con esse incompatibili.
Le fonti normative
Com’è noto, la materia è riconducibile alla legge quadro 30 marzo 2001 n. 125 (specie capo II e capo III, art. 15) in materia di alcol e di problemi alcol correlati oltre ai divieti di legge in tema di assunzione (decreto legislativo 81/08) o di limiti di legge (Codice della Strada).
Divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche per alcune attività lavorative che presentano rischi elevati di sicurezza
A tal riguardo, il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail svolge e promuove attività di studio, ricerca e sperimentazione, secondo i parametri della medicina del lavoro, dell’epidemiologia occupazionale e dell’igiene ambientale. Il Dipartimento collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con la Direzione Nazionale di Prevenzione anche per quanto riguarda il coordinamento delle attività con l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
Quali sono i settori produttivi che registrano il più alto tasso di decessi legati agli infortuni alcol correlati?
Tre sono i settori maggiormente coinvolti:
- costruzioni
- trasporti
- minerario
Dall’indagine condotta da Dimeila su un campione rappresentativo delle tre categorie evidenziate sopra, emergono i seguenti dati (Fonte: Inail, Prevenzione degli infortuni alcol-correlati, in Assinews, 2023):
- oltre l’80% degli intervistati ritiene che l’alcol sia un fattore di rischio per la sicurezza sul lavoro
- una percentuale compresa tra il 40% e il 60% dei lavoratori dichiara di non sapere quali siano le azioni messe in atto dalla propria azienda per disincentivare l’uso di bevande alcoliche dei dipendenti nel corso dell’attività lavorativa
- correlazione degli effetti dell’assunzione di alcol sulla salute in generale e l’accadimento di eventi infortunistici lavorativi
- cause comportamentali imputabili al consumo di alcol interferenti con la determinazione dell’incidente stradale
Esecuzione dei controlli sui lavoratori che consumano alcolici nel corso dell’attività lavorativa
In particolare:
- l’87,3% degli addetti al settore dei trasporti, considera l’assunzione di bevande alcoliche un potenziale pericolo che facilita gli incidenti lavorativi
- attenzione ai rischi psicosociali: indagini dimostrano una correlazione causale tra consumo di alcol sul luogo di lavoro e talune tipologie di attività svolta (stress lavoro correlato, lavoro ripetitivo, turni notturni, ecc.)
Quanta responsabilità ha l’alcol nel verificarsi delle seguenti situazioni
Elenco fattispecie in ordine decrescente:
- incidenti stradali
- aumento del rischio infortunistico
- danno a terzi
- calo attenzione e riduzione rendimento lavorativo, assenteismo
- contestazioni e provvedimenti disciplinari
- malattie
- conflittualità sul lavoro e difficoltà nelle relazioni con i colleghi
Stima della quota di infortuni sul lavoro alcol correlati
L’Istituto Superiore di Sanità stima che tra il 4% e il 20% degli infortuni sul lavoro sono attribuibili all’assunzione di sostanze alcoliche.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro attesta che tra il 10% e il 12% dei lavoratori ha problemi collegati all’abuso o alla dipendenza da alcol con pesanti ricadute sul sistema di sicurezza sociale.
di Walter Brighenti – DAS