“La legge è eguale per tutti e tutti i cittadini hanno pari dignità; la giustizia è amministrata in nome del popolo”. Così, recitano gli articoli della Carta costituzionale italiana in tema di principi fondamentali dell’ordinamento giuridico.
La legge afferma che colui che intende far valere in giudizio un proprio diritto, ne deve anticipare le spese. Questo rappresenta il primo costo per l’accesso alla giustizia: intanto, si anticipano le spese e, solo successivamente, il giudice, in caso di vittoria, le rimborserà.
Ma quanto costa fare causa a qualcuno?
Un avvocato risponderebbe: «Dipende». In effetti, è proprio così. Infatti, con l’ultimo atto del processo, il giudice determina non solo il compenso del professionista, ma anche le spese sostenute per svolgere l’attività difensiva. Il giudice, normalmente, condanna la parte soccombente a pagare tutte le spese processuali, comprese quelle della controparte. Una causa avventata, o mal impostata, può costare davvero tanto.
La norma costituzionale è molto importante perché tocca un aspetto fondamentale: non basta riconoscere diritti soggettivi ed interessi legittimi. Quando tali situazioni giuridiche vengono offese o violate, l’effettività delle stesse si misura anche dalla capacità del soggetto che ne è titolare di riuscire a difendersi in giudizio, facendo valere le proprie ragioni e ricevendo un’assistenza legale adeguata. Tutte le volte che ciò non avviene, tutte le volte in cui un privato cittadino è costretto a rinunciare alla difesa di una giusta pretesa o facoltà, in tutti questi casi l’ordinamento della Repubblica subisce una lesione alla propria effettività e il singolo soggetto non può dirsi tutelato.
Un esempio?
Promuovo una causa innanzi al Tribunale. Il valore della causa (rifacimento tegole del tetto, infiltrazioni acqua piovana) è di 5.500Euro. Per un giudizio in primo grado, arrivo a spendere 4.835,00Euro quasi il valore del lavoro che avevo commissionato all’impresa edile cui vanno aggiunti gli oneri fiscali (cassa forense, spese generali, I.V.A.) per un totale della fattura di 7.054,85Euro! Mi conveniva davvero fare causa?
In un processo le incognite sono numerose: non solo il fattore tempo, ma anche il fattore costo.
In Italia, è risaputo, i processi sono molto lunghi e a volte sono necessari molti anni prima di arrivare ad una sentenza definitiva. Per ragioni di garanzia, sia il processo civile che il processo penale sono composti da numerose fasi che da una parte assicurano il rispetto della legge e da un’altra rendono molto lungo e costoso intraprendere un contenzioso legale. Agire in giudizio implica dei costi anticipati e non tutti sono nelle condizioni sociali per poterli affrontare. Lo Stato assicura, in certi casi, il gratuito patrocinio, ma per tutti i restanti casi la tutela dei diritti ha un prezzo e, da sempre, ciò costituisce un problema.
Spese per notifiche e contributi fiscali, richieste di perizie e di consulenza tecnica, numero delle parti in causa, quantità delle prove da vagliare, valore della “posta” in gioco, complessità della pratica: queste ed altre variabili fanno “lievitare” i costi di una causa e, talvolta, la rendono antieconomica.
Le complicazioni, poi, sono dietro l’angolo. Infatti, mentre nell’ambito civile una persona può anche valutare di non agire in giudizio, rinunciando alle proprie ragioni –oppure, citata da altri, può decidere di non costituirsi all’udienza non nominando alcun difensore −nel processo penale, se si è imputati, si è obbligati a farsi assistere da un avvocato.
Bolli, tasse di iscrizione a ruolo, oltre alle spese obbligatorie per poter iniziare un processo. Bisogna sostenere un costo anche per chiuderlo: l’imposta di registro quando si arriva a sentenza.
E se non ho i soldi per pagare l’avvocato? Posso fare causa?
La risposta è: certamente sì! Con la polizza di tutela legale D.A.S., che tiene indenne l’assicurato da ogni rischio connesso all’amministrazione della giustizia, tutelare i propri diritti è più semplice perché posso contare non solo su una rete di avvocati qualificati ed esperti per materia, ma ogni costo verrà sostenuto interamente dalla Compagnia, dall’onorario dell’avvocato, al perito, alle spese di giustizia, compresa (l’eventuale) soccombenza.