I bonus edilizi in generale, e il Superbonus 110% in particolare, sono una grande opportunità per i cittadini. È però fondamentale farsi affiancare da professionisti che abbiano una consolidata conoscenza della normativa vigente, che, come abbiamo già avuto modo di vedere durante la diretta Das “La parola agli esperti” del 16 febbraio scorso, è in costante variazione. Il Legislatore è intervenuto quattro volte, negli ultimi mesi, modificando la normativa in vigore. Vediamo perché.
Su un totale di 38,8 miliardi di crediti richiesti, ben 4,4 sono stati segnalati come frodi. Un importo decisamente rilevante. Il fenomeno delle frodi sui crediti fiscali si è però scoperto essere concentrato sui bonus minori, e ciò in virtù del fatto che lo sconto e la cessione dei bonus minori non erano subordinati a controlli preventivi ed asseverazioni. Come ha segnalato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, solo il 3% delle frodi scoperte sui bonus edilizi (dati al 31/12/2021) riguarda direttamente il superbonus 110%, segno che le maggiori attenzioni ad esso dedicate funzionano, e devono, anzi, essere estese anche alle altre agevolazioni fiscali.
Fatte queste premesse, con il decreto Antifrodi, entrato in vigore il 12 novembre 2021 – è stato introdotto l’obbligo di asseverazione di congruità delle spese e visto di conformità per poter trasferire tutti gli altri bonus edilizi diversi dal superbonus 110%.
Ecco perché affidarsi a professionisti seri e preparati, che si aggiornino costantemente sulla normativa in vigore e possano sempre proporre e vigilare il migliore iter che le pratiche devono seguire. Nel caso in cui non tutte le carte siano in regola, ci si espone ai controlli dell’Agenzia delle Entrate, che ha 10 anni per opporsi e potrebbe pretendere la restituzione dell’intera somma, maggiorata di interessi e sanzioni.
Il superbonus 110% nel decreto Sostegni-ter
Sempre con l’intento di limitare il più possibile l’insorgere di comportamenti fraudolenti, il Legislatore ha stabilito che, a partire dal 17 febbraio 2022, il credito d’imposta creatosi grazie al superbonus 110% e agli altri bonus edilizi fosse cedibile una volta sola. Il provvedimento, che si prometteva così di limitare i troppi passaggi del credito per disincentivare i comportamenti scorretti, creava però una forte fase di “stallo” tra tutti gli operatori del settore, come banche, poste e CDP. Questi ultimi avevano sospeso l’acquisto dei crediti edilizi in attesa di notizie certe, e i lavori ad essi correlati minacciavano, di conseguenza, di fermarsi.
Per superare questa empasse, il 19 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento che rivede le norme del decreto Sostegni-ter, introducendo:
- la prima cessione libera (possibile verso chiunque) e due successive cessioni in ambiente controllato (possibili solo verso intermediari finanziari vigilati);
- il blocco della cessione parziale dei crediti di imposta;
- pene molto pesanti per i tecnici asseveratori (da due a cinque anni di reclusione più le possibili aggravanti);
- una più facile applicabilità dei reati di truffa aggravata ai casi di truffe legate ai bonus;
- regole più stringenti sul massimale delle assicurazioni obbligatorie dei professionisti con un rapporto di uno a uno;
- la piena compensabilità per i cessionari della Ftt, l’imposta sulle transazioni finanziarie.
L’augurio è che queste barriere contribuiscano a costruire un mercato di cessione di questi crediti sano e virtuoso, ma solo il tempo ci permetterà di monitorare gli effetti reali.
Riuscire a limitare il più possibile i comportamenti scorretti e, contemporaneamente, rendere queste agevolazioni accessibili alla più ampia fascia di cittadini deve essere il mantra di Legislatore e professionisti.
di Dott. Ferruccio Bongiorni; Studio Bongiorni