Con la sentenza che definisce la causa, il giudice decide sulle spese legali. Tali spese legali sono liquidate in sentenza dal giudice per rimborsare la parte vittoriosa di quanto speso. Oltre alle spese legali, vi sono anche gli esborsi della procedura giudiziale che consistono, di regola, in un importo forfettario, e sono variabili a seconda del tipo di azione promossa (queste sono le “spese processuali”).
Assicurazione spese legali codice civile
Il Codice Civile non parla esplicitamente dell’assicurazione delle spese legali, ma disciplina genericamente il contratto di assicurazione al quale può essere ricondotta la polizza di tutela legale.
Come ben si può comprendere dalla premessa, una polizza che manleva l’assicurato dal rischio non solo della soccombenza processuale, ma da ogni onere connesso al pagamento delle spese per l’intervento di un avvocato, contribuisce a rendere più accessibile il ricorso alla giustizia e più effettivo il diritto costituzionale alla difesa dei propri diritti, favorendo altresì la rimozione di quelle barriere sociali che, di fatto, ostacolano un accesso equo alla giustizia.
Spese legali: cosa prevede il codice civile
Per comprendere il criterio di ripartizione delle spese legali, è necessario fare riferimento, più che al Codice Civile, al Codice di Procedura Civile: in particolare, agli articoli 91 e seguenti. In questi articoli, è sancita la regola generale in base alla quale la parte soccombente è condannata al rimborso delle spese a favore dell’altra parte.
Spese legali assicurazione professionale
Purtroppo, soprattutto per un imprenditore o per un libero professionista, ma anche per un privato cittadino, il sistema processuale civile può non rivelarsi sufficiente: ecco, quindi, la necessità di integrare la difesa con un’assicurazione professionale per le spese legali.
Infatti, il giudice può compensare, parzialmente o per l’intero, le spese legali tra le parti. Ancora, se le spese liquidate a carico della controparte sono minori di quelle sostenute dalla parte attrice, la regola ribadita dalla giurisprudenza è quella che “il cliente è sempre tenuto al pagamento degli onorari nei confronti dell’avvocato, indipendentemente dalla statuizione del giudice sulle spese giudiziali”.
Compensazione spese legali
Inoltre, come accennato, il giudice può sempre decidere che vi sia una soccombenza reciproca o che concorrano altri giustificati motivi per cui le spese legali debbano essere ripartite tra le parti. Questo significa che, anche in caso di ragione, la parte che ha già subito un pregiudizio a causa del torto sofferto deve anche accollarsi il costo del proprio avvocato e sostenere in anticipo le spese per l’assistenza legale.
Codice procedura civile spese legali
Valutando nel complesso il sistema della giustizia italiana (a parte il cronico problema dei ritardi nell’amministrazione dei processi e nei tempi di risoluzione delle vertenze), possiamo affermare che non sempre chi vince la causa recupera anche tutte le spese legali effettivamente sostenute; mentre, nel processo penale, anche se l’imputato è stato assolto, egli deve pagarsi le spese per l’onorario dell’avvocato difensore (tranne il caso di condanna per calunnia della controparte e, dopo il primo gennaio 2021, nel caso in cui l’imputato sia stato assolto con formula piena passata in giudicato, ma fino ad un massimo di 10.500 Euro).
Una polizza di tutela legale rappresenta, quindi, un’ottima soluzione per affrontare con serenità i tempi e i costi del ricorso alla giustizia e, anche in caso di soccombenza, la tranquillità di non dover rimborsare le spese legali sostenute dalla controparte oltre a sostenere i costi delle proprie.
di Walter Brighenti – DAS SpA