Per un’azienda di costruzione del Modello 231, il rischio principale è quello di creare un modello che poi sia molto distante dalla realtà concreta dell’azienda.
Quando si lavora sulla costruzione di un modello 231, l’obiettivo è quello di avere, alla fine, un prodotto che sia il più possibile aderente alla realtà aziendale, che non abbia troppi caratteri di astrattività e aderisca a quella che è l’organizzazione aziendale, nel rispetto del principio di effettività del Modello 231.
Il modo migliore per arrivare alla realizzazione di un modello che sia tailor made per l’azienda è di partire dalla revisione dei processi operativi e decisionali, verificando se all’interno di questi processi sia necessario inserire procedure che possano minimizzare il rischio di verificarsi di reati 231.
Rispetto all’approccio tradizionale di implementazione della 231, il meccanismo è ribaltato: di solito la tendenza è costruire prima il modello e solo successivamente adattarlo ai processi dell’azienda. Il suggerimento è invece di ribaltare l’approccio: partire dai processi ed elaborare protocolli e sistemi di prevenzione direttamente dall’interno.
Questo è anche un modo per rendere la materia della 231 più accattivante all’interno delle aziende. Se le funzioni aziendali che si troveranno ad applicare il Modello co-operano alla sua costruzione (ad esempio, finance o audit), saranno maggiormente coinvolte e lo riconosceranno come un documento dinamico, vivo e utile.
Produrre uno strumento di lavoro valido e operativo, insomma, partendo dall’analisi dei processi aziendali, e non un mero documento che resta sulla carta.
di Avv. De Angelis; Fda Legal Services in Business Law