Negli anni Cinquanta e Sessanta la bicicletta ha rappresentato il mezzo più conveniente e utilizzato per gli spostamenti urbani. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progressivo aumento della motorizzazione favorito dalla costruzione di nuove strade e dall’accrescimento del reddito pro capite, non ha affievolito l’importanza di questo mezzo che tutt’oggi rimane il più economico e diffuso.
Secondo uno studio riportato dal magazine on line “In Bici”, gli italiani che usufruiscono sistematicamente la bicicletta per coprire il tragitto casa-lavoro sono 743.000, con percentuali molto alte nella provincia autonoma di Bolzano (13,2% dei lavoratori), ma anche nelle regioni Emilia Romagna (7,8%) e Veneto (7,7%).
Forse, pochi sanno che il mezzo più ecologico nell’attuale dibattito ambientalista è anche, statisticamente, il più pericoloso e che la più gran parte di incidenti in bicicletta si verifica durante gli attraversamenti nelle piste ciclabili o per l’uso improprio delle strade: circolazione contromano, mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche, cadute senza coinvolgimento di autovetture o di terzi, guida distratta o andamento indeciso. La maggior parte delle vittime della strada sono pedoni e ciclisti.
Secondo i dati Istat (fonte: Corriere della Sera.it), il rischio di mortalità per l’uso delle biciclette è del 2,18% contro lo 0,78% delle auto, lo 0,67% dei camion e l’1,96% dei ciclomotori. Quasi ogni giorno, sulle strade italiane, perde la vita un ciclista (254 decessi registrati nel 2017: fonte Istat), mentre quaranta vengono ricoverati in ospedale o, comunque, subiscono delle lesioni traumatiche. Il fattore più significativo è che tale dato – pur diminuito dello 7,6% rispetto al 2017 nell’ultima rilevazione Istat del 23.07.18 − è allarmante poiché l’uso della bicicletta è stato notevolmente sponsorizzato dalle più recenti campagne ambientaliste e, anche tra i bambini, specie per recarsi a scuola, è stato incentivato l’uso di questo mezzo di trasporto alternativo al classico (ma inquinante) “passaggio in macchina”.
La categoria degli utenti non motorizzati è al centro della nuova polizza DAS in movimento, un prodotto pensato per tutelare gli spostamenti su qualunque mezzo. Più nello specifico: DAS in movimento è la soluzione che tutela tutti gli eventi connessi alla proprietà, guida e circolazione di veicoli conducibili con patente A, B, C e D, anche non di proprietà; circolazione di veicoli non soggetti ad obbligo di assicurazione di RC e per gli eventi che coinvolgono l’assicurato nella veste di pedone, ciclista e trasportato su qualunque mezzo.