Quando è stata l’ultima volta che avete passato un’intera giornata senza connettervi ad internet?
Il mondo digitale è diventato una componente costante e imprescindibile nella nostra vita e molte delle attività che svolgiamo quotidianamente sono sempre più connesse all’uso di supporti digitali al punto di far fatica a immaginare che un tempo si vivesse senza i vari facebook, whatsapp e tutti gli altri social network.
Secondo il rapporto CLUSIT 2017, nel 2016 gli italiani che utilizzano abitualmente Internet sono 39,21 milioni (corrispondente al 66% della popolazione), mentre coloro che possiedono uno smartphone sono 50.77 milioni, pari all’85% della popolazione.
La percentuale di persone che navigano da un computer nell’ultimo anno è scesa del 14% mentre cresce il numero di persone che si connette da altri device (+ 44% gli utenti che navigano da smartphone nel 2016).
Gli italiani quindi si connettono sempre di più e sempre più spesso attraverso il proprio telefono; gli ultimi dati indicano una media di 4,5 ore al giorno online, numero tra l’altro destinato ad aumentare considerando che gli adolescenti vi trascorrono mediamente 6 ore al giorno.
Viviamo in una società in cui la comunicazione digitale, portatrice di grandi semplificazioni e opportunità, è divenuta parte integrante della nostra vita quotidiana ed è perciò importante adottare tutte le misure necessarie per proteggere i nostri dati personali.
Il web, infatti, oltre alle innovazioni sicuramente positive, porta con se nuovi ed inevitabili pericoli sia per le aziende che per i privati.
Il 2016 è stato l’anno peggiore di sempre in termini di attacchi informatici (cresciuti rispetto l’anno precedente del 117%) e, forse per la prima volta, anche l’attenzione mediatica è forte sul tema.
In particolare i crimini informatici sono cresciuti in maniera esponenziale per quanto riguarda gli attacchi compiuti con le tecniche di Phising e Social/Engineering che sono aumentati del 1.166% rispetto all’anno precedente.
Nonostante ciò e l’enorme valore del mercato di beni e servizi ICT (in Italia pari a 66 miliardi di euro), gli investimenti in sicurezza informatica nel 2016 si fermano allo 0,05% del PIL; cifra sicuramente insufficiente (in Germania lo scorso anno la spesa destinata in cyber security corrispondeva all’1,5% del PIL).Per tutte queste ragioni DAS ha previsto uno strumento, Difesa Web, per offrire la prima copertura di tutela legale per i rischi derivanti dalla Rete. Difesa web offre un servizio di monitoraggio e allerta dei propri dati sul web, assistenza legale qualificata e il rimborso delle spese peritali e di giustizia necessarie per far valere i propri diritti in caso di furto d’identità e di utilizzo illecito da parte di terzi dei propri dati personali e finanziari.