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DAS EXPO BROKER: UN GRANDE SUCCESSO

Grande successo per DAS Expo Broker, il primo evento di DAS dedicato al mondo dei broker di assicurazione, tenutosi a Milano presso la Fondazione Cariplo lo scorso 17 settembre.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 professionisti del settore, tra broker che già collaborano con la Compagnia e nuovi partner interessati a conoscere l’offerta di DAS e tutte le novità per questo importante canale distributivo.

DAS Expo Broker è stato l’occasione sia per confrontarsi sui rischi emergenti per le imprese, anche grazie alla partecipazione del Dottor Raffaele Guariniello, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino; sia per conoscere i prodotti, gli strumenti e i servizi che la Compagnia può offrire al canale broker.

DAS lo ha fatto a modo suo, mettendo in campo le persone, il vero valore aggiunto dell’azienda. E’ stata infatti organizzata una piccola “esposizione” dei principali uffici della Compagnia a supporto del canale, con la quale ogni struttura ha presentato i propri punti di forza, i propri caratteri distintivi, i propri servizi e prodotti specifici per il canale broker. Un momento di conoscenza e di interazione diretta.

L’evento si è aperto con l’intervento istituzionale di Roberto Grasso, General Manager di DAS che ha parlato dell’attuale mercato, delle opportunità offerte dalla tutela legale e dei caratteri distintivi di DAS, Compagnia leader tra le specializzate in questo particolare ramo assicurativo.

Successivamente è intervenuto Marco Rossi, Head of Sales & Marketing, che ha presentato i principali servizi offerti dalla Compagnia per il canale e quanto questi possano essere motivo di grande fidelizzazione per i propri clienti e fattore distintivo rispetto all’offerta dei competitors.

Mirko Odepemko, Responsible for Brokers Channel, ha mostrato la struttura commerciale a supporto di questo canale distributivo, i nuovi prodotti realizzati per coprire i rischi di qualsiasi tipologia di azienda, con massimali capienti ed estensioni territoriali allargate a livello mondiale.

Infine Pier Marco Giambiasi, Responsible for Underwriting, ha parlato degli strumenti tecnologici a supporto dell’attività dei broker e delle migliori soluzioni assicurative in ambito 231 e a tutela dei principali rischi legali di professionisti e imprese, dalle PMI alle grandi aziende.

Proprio sui rischi legali si è concentrata l’analisi del dottor Guariniello nel momento conclusivo dell’evento, all’interno del dibattito sui rischi emergenti per le imprese e sulle ultime sentenze in materia. Si è parlato in particolare del concetto di datore di lavoro di fatto per l’individuazione delle responsabilità per infortuni sul lavoro, di modelli di organizzazione e gestione previsti dal D. Lgs. 231/01 della .

Il caso del ciclista condannato per omicidio stradale

La legge 41/2016 sull’ omicidio stradale è entrata in vigore il 25 Marzo 2016 e il 15 Aprile dello stesso anno a Firenze c’è stata una delle prime vittime della strada, con il primo caso di omicidio stradale.

La legge è nata come deterrente nei confronti di chi si mette alla guida in modo incosciente, ma in questo caso alla guida non c’era il conducente di un automezzo, bensì un ciclista in sella alla sua bici. La singolare vicenda da’ molti spunti di riflessione dato che in Italia per chi guida una bicicletta non c’è l’obbligo di stipulare una polizza di responsabilità civile verso terzi e quindi sarebbe di buon senso assicurarsi non solo per i danni causati a terzi, ma potrebbe essere opportuno sottoscrivere anche un polizza di tutela legale che copra la responsabilità di eventuali contenziosi che possono insorgere.

LA VICENDA: una ragazza di 30 anni andando in bicicletta si gira per vedere se alle sue spalle sopraggiungesse un bus e la sua distrazione è stata fatale per una donna di 60 anni travolta mentre attraversava a piedi la strada, il conducente della bici non fece in tempo a scansarla. Nell’ immediato le conseguenze dell’investimento non sembrarono particolarmente gravi, nonostante l’immediato ricovero in ospedale il quadro clinico purtroppo si aggravò in maniera repentina e drammatica. Un’emorragia sottodurale come conseguenza dell’impatto d’urto e della caduta a terra, comprovata dall’ autopsia disposta dal pubblico ministero, stroncò la pensionata.

Un caso di OMICIDIO stradale dunque, e l’avvocato della conducente della bicicletta assistita non ha potuto invocare attenuanti per la sua assistita tanto era chiara la dinamica del sinistro. L’unica strada perseguibile era patteggiare la pena come previsto dalla legge, dovendo scontare la pena di 2 anni, con la riduzione fino a 1/3 della stessa per la scelta del rito detto ‘premiale’, fa per l’appunto 1 anno e quattro mesi.

Ma al di la’ dell’aspetto penale della vicenda si apre la possibilità per le persone danneggiate, in questo caso i parenti della vittima, di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del danno. Un caso quindi che ha sicuramente molti aspetti su cui riflettere.

DASy

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