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SOSTENIBILITÁ: COME SI RENDE LO STUDIO PROFESSIONALE UN LUOGO DI LAVORO SOSTENIBILE?

studio legale sostenibile

Il moderno principio organizzativo della sostenibilità, articolato nei suoi molteplici aspetti (sostenibilità ambientale, lavorativa e sociale), richiede non solo la progressiva armonizzazione dello studio a principi e valori da esporre nelle proprie direttive generali e perseguire tramite le relative politiche attuative, ma l’individuazione di prassi concrete e generalizzate da guidare, stimolare costantemente e verificare tramite appositi criteri gestionali.

 

Promuovere un luogo di lavoro sostenibile è una scelta strategica

 

Ad esempio, sotto il profilo della sostenibilità ambientale, le iniziative che uno studio può intraprendere devono comprendere la promozione e l’adozione di prassi volte a razionalizzare l’utilizzo delle risorse materiali in un’ottica di economia circolare (uso di materiali riciclati, ecosostenibili e riciclabili; progressivo abbandono dell’uso della plastica; limitazione dell’uso della carta; raccolta differenziata degli scarti e dei rifiuti),  a incentivare policy di risparmio e di efficientamento dei consumi a ogni livello, così come la promozione per tutti i componenti dello studio dell’uso quotidiano di mezzi per la mobilità a basso impatto ambientale.

Allo stesso modo, le iniziative dello studio relative alla tutela della personalità nell’ambito generale dell’attività lavorativa devono comprendere l’adozione di principi organizzativi volti a favorire il work-life balance, anche attraverso l’istituzionalizzazione del lavoro distanza (smartworking) e la fruizione regolare di periodi di riposo e di distacco dalle attività lavorative, in particolare limitando i tempi di reperibilità di professionisti e dipendenti dello studio (diritto alla disconnessione).

Infine, sostenibilità è anche sotto il profilo sociale. Le molteplici iniziative che lo studio potrà intraprendere per favorire in generale la coesione e il progresso sociale della comunità in cui opera vanno dalla valorizzazione del territorio tramite sinergie con il mondo professionale e produttivo, promuovendo il rispetto costante e concreto delle norme di legge e incentivando la diffusione di cultura, sia in senso specificamente professionale che in termini di condivisione dei principi e valori dello studio, al sostegno di enti e associazioni senza scopo di lucro con finalità sociali, assistenziali e di ricerca, fino allo svolgimento di attività di difesa, assistenza e/o consulenza gratuite (c.d. attività pro-bono), sia per soggetti o categorie di soggetti indigenti che per gruppi o istituzioni che operano nel pubblico interesse.

Il futuro del lavoro – e della società in generale – dipende dal riconoscimento di questa responsabilità comune, che insieme diventa dovere e diritto ma soprattutto una straordinaria occasione di realizzazione della propria persona, della propria personalità, dei propri ideali.

Ecco perché i giovani professionisti hanno responsabilità enormi. Il diritto da sempre, storicamente, è stato lo strumento che abbiamo escogitato per creare un sistema nel quale fosse bandita la violenza, un tentativo per la sua limitazione, per applicare la forza della ragione e non la ragione della forza.

Oggi più che mai, il loro ruolo diventa determinante per regolare le forze in campo nel business, per porre un freno alle spinte che vedono nel profitto l’unico fine della loro azione, forze che privatizzano gli utili e socializzano le perdite.

Il rispetto degli indici ESG, o meglio la loro applicazione attraverso nuove prassi messa a punto dal diritto e rese vincolanti da esso, sono un poderoso argine per impedire tutto questo, sono la via per innescare comportamenti virtuosi su larga scala, sono il motore per incoraggiare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

 

di  Avv. Giovanni Lega; LCA studio legale

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