Adoperare il cellulare alla guida equivale ad essere ubriachi. “L’utilizzo del cellulare al volante, se si causa la morte di una persona, sarà considerata un’aggravante, proprio come la guida in stato di ebbrezza” (Fonte: Huff Post Italia, 20.07.2020). È la proposta di integrazione del reato di omicidio stradale contenuta nel disegno di legge del guardasigilli Bonafede. Tale riforma prevede appunto l’introduzione dell’aggravante dell’uso di apparecchi radiotelefonici mentre si è alla guida di un mezzo e ciò costituisca la causa di un incidente con vittime.
Com’è noto, la legge 23.03.2016 n. 41 ha inserito nel Codice Penale, all’art. 589 bis, il delitto di omicidio stradale, un autonomo reato colposo, a norma del quale è punito il conducente di un veicolo a motore la cui condotta colposa provochi un evento mortale.
Sulla scia di questa maggiore attenzione per le vittime di reati di circolazione stradale, la legge 29.12.2017 n. 227 ha istituito la “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada” con la finalità di sensibilizzare la collettività e promuovere ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale.
Se analizziamo i dati Istat 2020, e li compariamo con quelli del 2019, possiamo notare un calo degli incidenti, ma un aumento delle vittime nella categoria “vulnerabili” (utenti delle due ruote, ciclisti).
- meno morti sulle autostrade (6,1% in meno rispetto al 2019; nel 2019: aumento dell’11% rispetto al 2018);
- meno vittime sulle strade extraurbane (4,4% in meno rispetto al 2019 confermando un trend in diminuzione; nel 2019: 0,7% in meno rispetto al 2018);
- meno vittime in città (5% in meno rispetto al 2019; nel 2019: 4,5% in meno rispetto al 2018);
- complessivamente: ogni milione di abitanti, nel 2019, si contano 52,6 decessi per vittime della strada; erano stati 55,2 i morti nel 2018);
- aumentano le sanzioni per le violazioni del “Codice della Strada”.
Recuperando i dati disponibili nel 2018 e 2019 (Fonte: Istat, Aci), sono stati:
- 172.553 gli incidenti stradali con lesioni;
- di cui 3.334 sono state le vittime (anno 2018).
Nel 2019, ultimo dato rilevato, complessivamente:
- calano i morti: meno 4,8% (3.173 decessi);
- calano i feriti: meno 0,6%;
- calano gli incidenti: meno 0,2%;
- ma si conferma il trend in crescita per le categorie “vulnerabili”, ossia gli utenti della strada che viaggiano sulle due ruote. In particolare:
- + 15,5% ciclisti;
- + 1,6% motociclisti.
Tra le vittime, diminuiscono i giovanissimi (15/19 anni): meno 11%; diminuiscono anche gli anziani: meno 14,3%; e i pedoni: meno 12,7%. Tuttavia, i costi sociali dell’incidentalità stradale restano alti e sono stati stimati in 16,9 miliardi di Euro, pari all’1% del PIL nazionale. A tal riguardo, il “Libro Bianco dell’UE” chiede ad ogni paese membro una riduzione del 50% dei decessi e degli incidenti sulle strade. L’obiettivo europeo per il decennio 2010-2020 sarebbe stato quello di dimezzare della metà il numero totale delle vittime stradali, ma, in Italia, tra il 2011 e il 2018, il numero delle vittime è diminuito solo del 19,2% (dati Aci-Istat).
Per questo motivo, il disegno di legge a firma Bonafede, prevede, per chi usa il telefono cellulare alla guida, il ritiro della patente e una multa fino a 2.500 Euro. Inoltre, tra le proposte di inasprimento della legge sull’omicidio stradale, il d.d.l. prevede:
- l’arresto immediato se il conducente si dà alla fuga, omette di collaborare ovvero se il responsabile dell’incidente con morti è un soggetto pericoloso con precedenti penali;
- ulteriori aumenti edittali di pena in caso di omissione di soccorso o nel caso di omicidio plurimo stradale;
- eliminazione delle circostanze attenuanti: si propone l’abrogazione del concorso di colpa quando l’incidente mortale non deriva esclusivamente dalla condotta del colpevole.
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