Ci telefona Manuel P., ingegnere progettista, assicurato con noi con la polizza di tutela legale “Difesa Professionista”, a seguito della realizzazione di un progetto non conforme all’obbligazione di risultato.
Verificata la regolarità del caso, gli affidiamo un avvocato del nostro network per tentare una risoluzione amichevole di una controversia contrattuale insorta con un cliente.
Un importante centro termale di benessere e fitness ingaggia Manuel per la realizzazione di una fontana da esterni “a filo pavimento”. La struttura ricettiva è situata nei pressi di una prestigiosa località montana e a Manuel viene affidato un progetto ben preciso: costruire una fontana che offra un suggestivo effetto di nebbia d’acqua in grado di conferire all’ambiente circostante un’atmosfera magica e quasi fiabesca.
Manuel si mette all’opera. Progetta un nebulizzatore idropressurizzato, che produce delle piccolissime gocce d’acqua, quasi impalpabili, come una nebbia mattutina che sale dal suolo per poi disperdersi nell’aria. Manuel adopera dei fari a led di colore bianco per aumentare il fascino di questo tipo di fontana e realizzare lo scenario richiesto dal cliente.
Purtroppo, le cose non vanno per il verso giusto e l’ideazione di Manuel non soddisfa il direttore del centro termale. Infatti, le condizioni climatiche del luogo, le rigide temperature del periodo invernale, impediscono agli ugelli della fontana di vaporizzare l’acqua e l’effetto “nebbia” si trasforma in un nevischio che gela a terra.
Manuel fa presente di essersi attenuto scrupolosamente alle indicazioni ricevute e di aver realizzato il progetto in concerto con lo studio di architettura ingaggiato dal centro termale, ma i legali di quest’ultimo hanno minacciato di non pagare il compenso pattuito se Manuel non provvederà ad una nuova fontana con le caratteristiche richieste.
Nel corso della trattazione, ci accorgiamo, però, che le argomentazioni di Manuel non sono così incisive da sostenere una difesa in sede civile.
Il caso è interessante, poiché, in relazione al sinistro che ne è scaturito, non è stato possibile per DAS autorizzare il prosieguo giudiziale e l’attività del nostro avvocato si è limitata ad una trattativa con la controparte per trovare un punto di mediazione.
Infatti, il nostro avvocato ha spiegato a Manuel che l’obbligazione da lui contratta non era una semplice obbligazione di mezzi, ma un’obbligazione di risultato. In questi casi, non basta (come sosteneva Manuel) dimostrare semplicemente l’adempimento diligente della prestazione e l’assenza di una colpa grave, ma occorre superare un’eccezione ben più gravosa. Con riferimento specifico all’obbligazione di redigere un progetto di ingegneria, il professionista si impegna a realizzare l’opera progettata e, pertanto, la sua prestazione non può esaurirsi nel diligente svolgimento dell’attività tecnica oggetto dell’incarico, ma deve anche estendersi alla messa a disposizione del cliente del risultato finale del lavoro.
Per tale ragione, DAS ha dovuto archiviare il sinistro e Manuel riprogettare la fontana. Tuttavia, l’avvocato DAS ha fatto presente alla controparte che, in tale circostanza, la responsabilità del nostro Assicurato era da considerarsi attenuata ai sensi dell’art. 2236 Cod. Civ. poiché la prestazione implica anche la soluzione di problemi di particolare difficoltà (il contesto climatico, la rigidità delle temperature, ecc.) dei quali egli non è chiamato a rispondere se non per dolo o colpa grave.
Un caso non risolto non è un insuccesso. Manuel non ha potuto sottrarsi agli impegni assunti con la controparte, ma, grazie alla mediazione del nostro legale incaricato, sono state rimodulate le pretese del centro termale, che ha accettato di rivedere il progetto iniziale rendendosi conto delle criticità ambientali.
Il prodotto: “Difesa Professionista”; valore in lite: 150.000,00 Euro; durata della vertenza: 10 giorni; spese legali sostenute da DAS per la sola fase stragiudiziale: 3.1512 Euro.
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale.