Con circa 35.000 nuovi contenziosi all’anno (fonte: studi Acoi) si comprende perché sempre più spesso si sente parlare di medicina difensiva, cioè di quei comportamenti che il medico mette in pratica con lo scopo di evitare o diminuire i rischi di una causa. Per i sanitari è quindi indispensabile dotarsi di coperture assicurative efficaci e complete per la loro tutela legale.
Medici: responsabilità civile, penale, contabile
In base alla normativa vigente e alla Legge Gelli (Legge 8 marzo 2017, n. 24) il medico può essere chiamato a difendere il proprio operato sotto molteplici profili:
- responsabilità civile: richiesta di risarcimento diretta da parte di pazienti o richiesta di rivalsa da parte della struttura presso cui il medico è impiegato;
- responsabilità penale: i reati connessi alla professione sanitaria sono molteplici, solitamente in caso di contenzioso con i pazienti le fattispecie più frequenti sono quelle del reato di lesioni o di omicidio;
- responsabilità contabile: in caso di accoglimento della domanda di risarcimento proposta dal danneggiato nei confronti della struttura pubblica o dell’esercente la professione sanitaria, il sanitario può essere chiamato a rispondere anche del danno procurato alla struttura davanti alla Corte dei conti (art. 9, n. 5 legge Gelli).
Legge Gelli e obbligo di polizza assicurativa RC medica
Come già visto in un precedente articolo in attesa di un decreto attuativo, che dovrebbe essere messo a punto a breve, la Legge Gelli all’art. 10 prevede che le professioni sanitarie debbano assicurarsi, con oneri a proprio carico.
La copertura deve riguardare:
- la colpa grave, se i sanitari operano presso strutture pubbliche o private;
- anche la colpa lieve, in tutti gli altri casi.
Nel complicato contesto normativo delineato, è però evidente che limitare le coperture a quelle obbligatorie lascia spesso il professionista sanitario scoperto dall’assicurazione di tutela legale, esponendolo a rischi e ad eventuali cause giudiziarie con costi legali considerevoli.
Perchè integrare la polizza RC medica con la tutela legale per i medici: il caso di una nostra assicurata
Sarà capitato a molti sanitari ciò che Giovanna, chirurgo plastico in regime di libera professione, ha raccontato ai legali di DAS, ai quali si è rivolta avendo stipulato la copertura Difesa Area Medico-Sanitaria.
Una paziente, in seguito a complicazioni post-operatorie, ha chiesto alla nostra assicurata un risarcimento danni di circa 150.000 euro, ritenendo che il medico non avesse individuato e curato a dovere un’infezione post-operatoria, con conseguenti lesioni permanenti.
Grazie al supporto degli avvocati di DAS, Giovanna ha affrontato la causa civile difendendosi al meglio e ottenendo il rigetto delle richieste avversarie.
Un caso risolto con successo e per il quale la polizza di tutela legale ha avuto un ruolo fondamentale, anche perché, nonostante l’esito positivo della causa, il giudice ha negato il rimborso delle spese processuali (cosiddetta “compensazione delle spese“) per gravi ed eccezionali ragioni, tra cui la particolarità della fattispecie medica e la giovane età della paziente.
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale.