La ditta “Design Architects” s.a.s. di Ilde Galbier viene ingaggiata dalla ditta “Immobiliare Tre Erre” s.r.l. di Sebastiano Soffiati per dei lavori di ristrutturazione di un piccolo stabile ad uso civile, ormai disabitato, in un edificio commerciale da adibire a B. & B.
La signora Ilde Galbier, architetto progettista, è assicurata con il prodotto DAS Professionista e, in particolare, con la garanzia “tutela completa danni causati e controversie con i clienti”.
A seguito di difficoltà incontrate dall’impresa edile “Immobiliare Tre Erre” – complicazioni in parte amministrative, in parte dovute all’approvvigionamento dei materiali – la consegna dell’immobile al committente avviene con un anno di ritardo e ciò provoca un contenzioso per inadempimento contrattuale al quale Ilde Galbier, nostra assicurata, resta inizialmente estranea.
In particolare, il committente lamenta la perdita di potenziali introiti previsti in occasione dell’inaugurazione di un’esposizione fieristica internazionale programmata per la stagione precedente e ormai conclusa.
I problemi sorgono per Ilde qualche mese dopo, allorquando le ultime fatture della “Design Architects” non vengono saldate dal signor Soffiati.
Unitamente a ciò, l’architetto Galbier si vede recapitare una lettera monitoria da parte di un avvocato ingaggiato dalla “Immobiliare Tre Erre” con la quale viene contestata una responsabilità per negligenza nella progettazione della ristrutturazione dell’immobile poiché, secondo la tesi prospettata dalla controparte, l’architetto “avrebbe dovuto conoscere i vincoli e i limiti volumetrici di edificabilità imposti dal piano regolatore, nonché le difficoltà connessi alla scelta e alla reperibilità dei materiali di rivestimento con particolare riferimento agli agglomerati in marmo”.
L’intervento di DAS è consistito nel supportare l’architetto Galbier nella difesa legale mediante l’intervento di un avvocato appartenente al network della compagnia e specializzato in tali vertenze contrattuali. L’analisi del contratto di consulenza e di collaborazione, intercorrente tra la società immobiliare e lo studio di architettura (mandato, appalto), nonché la ricostruzione della corrispondenza intercorsa tra il Soffiati e la Galbier hanno permesso di evidenziare alcuni limiti iniziali del progetto, che puntualmente l’architetto aveva segnalato, specie con riferimento alle lastre di marmo il cui formato e spessore richiesti erano diversi da quelli standard.
Non solo. L’incartamento, oggetto di carteggio, ero stato fornito dal proprietario dell’immobile, committente dei lavori; la corrispondenza faceva riferimento a particelle immobiliari non correttamente accatastate (oggetto di successive “sanatorie”, che hanno ritardato l’esecuzione dei lavori); vi era stato un legittimo “affidamento” del professionista architetto alla validità e veridicità delle informazioni messe a sua disposizione dal cliente e dal proprietario dell’immobile.
Dopo una trattativa stragiudiziale piuttosto articolata, con rimbalzi di accuse reciproche e intrecci di reciproche competenze, le contestazioni dello studio legale di controparte eccepite all’architetto Galbier sono state accantonate, le affermazioni di responsabilità stralciate e il nostro architetto ha potuto ottenere il pagamento del saldo ancora dovutogli.
Il prodotto: “DAS Professionista”; valore in lite: 150.000 Euro; durata della controversia: 6 mesi; spese legali sostenute da DAS per l’assistenza nella fase stragiudiziale: 1.500 euro oltre IVA ed accessori.
di Walter Brighenti – DAS
Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale