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Il caso

Prodotto utilizzato: DAS in Azienda

Tempi di definizione: 8 mesi

Spese sostenute dal cliente: 0 euro

Spese legali e peritali risparmiate grazie a D.A.S.: 11.287 euro

ISPEZIONE SANITARIA E DANNO D’IMMAGINE: COSA COPRE LA POLIZZA

ispezione sanitaria danno immagine

A seguito di un’ispezione sanitaria si rivolge a noi, con denuncia di sinistro e attivazione della polizza di tutela legale DAS in Azienda, il titolare del salumificio “Tre Effe” per agire in giudizio contro “Ingross Meat” s.r.l., suo diretto grossista e fornitore di materie prime e semilavorati per preparazioni alimentari industriali, colpevole di avergli arrecato un considerevole danno d’immagine.

La vicenda, in sintesi. A seguito di un controllo sanitario eseguito dal “Dipartimento Regionale di Prevenzione, Igiene e Salute Pubblica Veterinaria”, emergono alcune irregolarità nel confezionamento di un lotto di barattoli di lesso in gelatina inscatolati dal “Salumificio Tre Effe” con conseguente divieto di commercializzazione, ritiro dagli scaffali della merce non conforme e sorveglianza sanitaria per gli acquirenti del prodotto (alcuni clienti al dettaglio e negozi di generi alimentari).

L’accusa è pesante e il danno all’immagine notevole: in base al Regolamento CE n. 396/2005, viene rilevata la presenza di un antibiotico sui prodotti di allevamento trasformati e destinati alla tavola. In particolare, la normativa comunitaria vieta concentrazioni di questo farmaco in misura superiore a 0,005 mg/Kg a causa del pericolo di tossicità per il consumatore finale.

Il nostro avvocato incaricato ha immediatamente assistito il titolare del “Salumificio Tre Effe” sia per quanto riguarda le implicazioni penali (sistema di allerta rapido RASFF e nel piano HACCP), sia per quanto riguarda le sanzioni amministrative accessorie alla responsabilità penale.

Cadute le contestazioni relative all’utilizzo volontario di un antiparassitario neurotossico le cui tracce erano stare riscontrate in percentuali eccedenti i parametri di legge, l’avvocato DAS ha citato in giudizio la “Ingross Meat” la quale, a sua volta, ha chiamato in causa il produttore (allevatore di bestiame) ritenuto il vero responsabile della contaminazione della filiera alimentare per aver somministrato la sostanza chimica ai bovini dell’allevamento.

Ne è sorto un processo litisconsortile (con più parti in causa) alquanto complesso anche per il ricorso a perizie zootecniche richieste dal giudice all’Azienda Sanitaria Locale per accertare la violazione della normativa comunitaria.

In questi casi, la richiesta risarcitoria è articolata in più punti, che riguardano:

  • la quantificazione del danno all’immagine;
  • i mancati ricavi (lucro cessante);
  • le spese vive di smaltimento dei rifiuti (ritiro dagli scaffali della merce non conforme; distruzione delle eccedenze di magazzino; ecc.);

Purtroppo, rispetto alla nostra domanda principale (il danno all’immagine), non siamo riusciti pienamente nell’intento. Infatti, i parametri di Bruxelles non sono precisi e si prestano ad interpretazione. Secondo l’impostazione processuale che è risultata prevalente, il pericolo di tossicità risulta attenuato dalle successive lavorazioni dovute alla trasformazione delle carni nel prodotto finale mediante i molteplici passaggi da una fase all’altra che avrebbero “diluito” la concentrazione dell’antiparassitario rendendolo presente, nella merce esposta, con valori appena superiori al limite consentito.

Per il giudice, quindi, la nostra istanza risarcitoria non ha dimostrato tutte le circostanze oggettive per le quali l’immagine del “Salumificio Tre Effe” ha sofferto un reale pregiudizio nei confronti della clientela. Tuttavia, la controparte “Ingross Meat” è risultata parzialmente soccombente rispetto alle altre nostre richieste e condannata al risarcimento del danno da mancati ricavi e al rimborso delle spese di smaltimento dei prodotti ritirati dagli scaffali e distrutti per un ammontare totale pari a 10.650,00 Euro, mentre le spese legali sono state compensate tra le parti.

In questo caso, tuttavia, la polizza di tutela legale ha fatto la differenza poiché, essendo state compensate le spese legali, il nostro assicurato è stato completamente rimborsato dalla nostra Compagnia anche per quanto riguarda le consulenze tecniche disposte d’ufficio dal giudice.

Ad oggi, la causa prosegue tra la “Ingross Meat” e l’allevatore di bestiame, mentre sono state derubricate le accuse penali mosse nei confronti del titolare del “Salumificio Tre Effe” poiché questi aveva fatto affidamento su quanto riportato dal grossista nelle etichette delle materie prime acquistate.

Il prodotto: DAS IN AZIENDA; valore in lite: 10.650,00 Euro; durata della causa: 8 mesi; spese legali sostenute da DAS (comprese spese peritali e difesa penale): 11.287,00 Euro.

 

Di Walter Brighenti – DAS

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale

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