Si è rivolta a DAS Giovanna, titolare di una polizza DAS in Azienda e proprietaria di una società operante nel settore alimentare, lamentando di aver ricevuto nell’ambito di un procedimento cautelare urgente (art 700 cpc) una citazione da parte di un’altra impresa del settore che, tra le varie contestazioni, le attribuisce presunti atti di concorrenza sleale.

L’impresa concorrente, infatti, sostiene che l’assicurata DAS si sponsorizzi online utilizzando immagini raffiguranti i propri prodotti, maldestramente modificate e non verosimili rispetto alla composizione dei prodotti di Giovanna (come ricavabile dall’etichettatura).

Per questi motivi, la controparte chiede al Giudice la  pronuncia di un provvedimento inibitorio rispetto alla prosecuzione di tale condotta (ovvero: divieto di uso ulteriore e rimozione di tutto il materiale comunicativo- pubblicitario) e la condanna dell’impresa di Giovanna al risarcimento di danni per circa 60.000,00 euro.

Preoccupata per le richieste di controparte e per la data ravvicinata dell’udienza, che si sarebbe tenuta di lì a poche settimane, l’assicurata chiede ai legali DAS di supportarla nella difesa della propria azienda.

Gli avvocati innanzitutto chiariscono a Giovanna che in materia di responsabilità concorrenziale (art. 2598 c.c.) spetta a chi agisce in giudizio provare quali fatti integrano la concorrenza sleale e la quantificazione dei danni subiti, mentre sorge in capo al (presunto) autore dell’attività sleale l’onere della prova di avere agito senza dolo o colpa.

Grazie al supporto di un esperto in etichettatura e processi produttivi e di un laboratorio di analisi (e considerato che Giovanna aveva affidato in buona fede la promozione della sua attività ad una società specializzata) la difesa è riuscita ad evitare l’accoglimento del provvedimento urgente richiesto contro Giovanna, salvando contemporaneamente l’azienda dalle spese della consulenza peritale commissionata e dalle competenze legali per 15.000,00 euro.

Scampato l’esito negativo della causa, che avrebbe fortemente compromesso l’immagine pubblica e la promozione commerciale della sua azienda, Giovanna torna a dedicarsi serenamente alla sua attività.