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Il caso

Tempi di definizione: circa 2 mesi

Spese sostenute dal cliente: 0 euro

Spese legali e peritali risparmiate grazie a D.A.S.: circa 13.000 euro

ASSICURAZIONE AMMINISTRATORE DI AZIENDA E TUTELA DEL BRAND

assicurazione amministratore azienda

A seguito della pubblicazione di notizie infondate riguardanti un manager di azienda, nasce la necessità di querelare un giornale. Il magazine digitale contesta il dirigente per aver depositato, al registro brevetti, un marchio in malafede. Il nostro assicurato, che ha un’assicurazione amministratore di azienda con il prodotto Difesa Manager, per difendere se stesso e il brand dell’impresa che rappresenta, ci ha chiesto di agire legalmente contro la testata editoriale.

 

DIFESA MANAGER: COME FUNZIONA L’ASSICURAZIONE AMMINISTRATORE DI AZIENDA

 

Il manager è un leader all’interno di un’azienda, è colui che organizza, pianifica e combina i molteplici fattori della produzione (capitale, azionisti, investitori, mercato del lavoro) per esercitare in modo profittevole un’attività economica imprenditoriale.

Matteo, che ha una polizza DAS, riveste una posizione apicale all’interno della società che dirige e ha consolidato progressivamente la brand reputation aziendale.

Negli anni ne ha fatto crescere la notorietà tra gli operatori del settore e ha ammodernato l’immagine che contraddistingue i prodotti industriali dotandoli di un marchio rinnovato e più vincente.

Il caso nasce quando il nostro assicurato apprende da un magazine online che qualcuno lo avrebbe denunciato per indicazioni non veritiere sull’origine dei prodotti e sulla qualità delle merci così come rappresentate nel marchio della sua azienda.

All’ufficio centrale amministrativo, sarebbe inoltre stata contestata l’esclusività della denominazione distintiva adoperata dal manager per contrassegnare le merci prodotte.

 

CHE COS’È’ LA BRAND REPUTATION E COS’È’ IL MARCHIO IN MALAFEDE? 

 

La web reputation è la rispettabilità online di cui gode un operatore economico nel sistema produttivo e nel tessuto sociale di appartenenza.

Il marchio in malafede si ha quando avviene il deposito di un segno distintivo sapendo di violare o di poter violare un diritto di esclusiva altrui, mentre altra cosa è il deposito del logo da parte di chi conosce l’esistenza di un marchio precedente, ma non pensa di violarlo per un ragionevole motivo.

Nessuna delle due circostanze ricorreva nel caso dell’operato del manager, ma nonostante il magazine online avesse pubblicato una fake news, l’onta di un marchio in malafede aveva finito per adombrare l’azienda così come la sua persona.

Matteo come dirigente ha impiegato anni, anche esponendo la propria persona e visibilità, per costruire una rete di relazioni tra il mercato e la sua azienda, tra la clientela e i partner fornitori.

Il nostro assicurato ci contatta e ci attiviamo immediatamente con un’azione legale nei confronti della testata editrice per non aver verificato la fondatezza delle fonti di informazione che riguardavano le notizie pubblicate.

È stata così promossa una querela per diffamazione e causa civile che si è concretizzata in una richiesta risarcitoria aquiliana per danno non patrimoniale per lesione della reputazione dell’azienda e del manager medesimo.

L’avvocato ha enfatizzato il fatto che tale lesione all’immagine fosse ancora più grave in rete, poiché qui il discredito circola veloce tra molteplici persone contemporaneamente tramite chat, blog, forum.

La vertenza, a beneficio di tutti, si è risolta in poche settimane via stragiudiziale con un accordo transattivo. La particolarità di questa causa è che l’avvocato DAS ha quantificato il danno subito dall’impresa sia per la lesione alla reputazione del suo manager, sia per la perdita dovuta al rallentamento della produzione e al blocco temporaneo di decisioni aziendali importanti.

Per un intero grado di giudizio, considerato il valore della causa non inferiore a 100.000€, l’azienda avrebbe dovuto sostenere costi a titolo di spese legali almeno pari a (valori medi) 13.430€, mentre, invece, ne ha sostenuti 3.980€ per la sola fase stragiudiziale e che le sono stati, poi, rimborsati dalla Compagnia.

 

Questo articolo trae spunto da un caso reale, ma ogni riferimento è puramente casuale.

DASy

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